Liste produttive

Liste produttive

E se non uso l’agenda, come faccio a decidere cosa fare oggi?

Con una lista ben fatta!

Un po’ di consiglio te li avevo dati qui.

Le liste devo essere agili e a portata di mano. Se questo è vero per tutte le liste, è vero in particolare per la todolist.

In cosa si differenzia questa dalle liste generiche? Semplice: è l’elenco delle cose che vuoi fare oggi.

Ecco quindi cosa non può mancare:

 

LE PRIORITÀ DELLA GIORNATA: LE TRE COSE CHE VUOI FARE OGGI

 

Attenzione, sembra una cosa da poco, ma scegliere su cosa concentrare la propria azione è il segreto della produttività. La tentazione di mettere molti più punti di quanti non se ne possano fare davvero è sempre alta, quindi ti consiglio di limitarti a tre.
In più, ti dirò che in certi periodi di vita, consiglio addirittura di focalizzarsi su un’unica priorità al giorno.

Anche perché spesso capita che si debbano fare tante cose in ambiti diversi e, proprio per questa ragione, è meglio focalizzarsi su un compito per ruolo, dove per ruolo intendo uno degli aspetti della tua vita: il lavoro, la famiglia, il proprio tempo personale.

Nelle tue priorità giornaliere devono starci tutti i tuoi ruoli e quindi le tue priorità li devono comprendere tutti. Magari un giorno le tre priorità sono tutte lavorative e in un altro sono una per tipo, o può capitare, che siano tutte extra-lavorative.

Considerando tutti glia spetti darai più equilibrio alle tue giornate e eviterai di essere sempre in affanno.

 

LE PICCOLE COSE DA FARE DA NON DIMENTICARE

 

Oltre alle cose importanti ci sono spesso molte piccole cose che si dimenticano, il mio consiglio è: scrivile subito in lista e cerca di eliminarle quanto prima, soprattutto se richiedono meno di due minuti.

Nella pianificazione giornaliera, una volta fatta la rana, e quindi la priorità n.1, consiglio di lasciare un po’ di tempo per le urgenze dell’ultimo minuto o per la gestione degli imprevisti. Se questi non ci sono, vale la pena “togliere” un po’ di cose piccole, ma ingombranti.

Il problema delle tante piccole cose è che:

  • ci sono sempre
  • sono tante
  • sono piccole da fare
  • ma riempiono la mente per essere ricordate

In termini di produttività sono cose da eliminare il prima possibile. Tanto meglio quindi dedicare una mezz’ora a smaltirne un po’. Questo per avere quanto prima la preziosa sensazione di leggerezza che permette di potersi dedicare a tutto il resto “mente e corpo”!

 

UN AIUTO

 

Semplificati la vita e

  • se devi fare telefonate, commissioni, annota cosa ti serve;
  • se è una telefonata a un numero che non hai in rubrica scrivi a fianco il numero;
  • se è una commissione, scrivi ciò che devi fare in modo specifico, così da capire a cosa ti riferisci. E via dicendo.

In breve, aiutati a capire il punto della lista.

 

Per queste ragioni, se ami le liste di carta, vanno benissimo i blocchetti precompilati dove ogni giorno puoi segnare cosa fare, ma attenzione che:

  • Ci sia spazio per un numero sufficiente di cose, ma anche che non siano troppe. Altrimenti non arriverai in fondo e ti ritroverai a riscriverle.
  • Non ci siano troppe cose extra: sì allo slot telefonate, mail… ma siamo sicuri non possano andare nella lista stessa?
  • No alle cose che non si esauriscono nella giornata: habit traker, frase del giorno… è una todolist e serve solo per oggi, non affezionarti allo strumento perdendo di vista il contenuto.

Forse il più delle volte un banale foglio di carta è più che sufficiente e ti permette, una volta cancellate le cose da fare, di buttare il tutto e passare a domani 😉

 

Ancora una volta ti ricordo quanto sia importante andare a guardare il contenuto, lo strumento e non il contorno… lo so è pesante, e, lo ammette un’amante della cancelleria come me, ma….

produttività fa spesso rima con semplicità!

E tu, dove fai la tua lista?

 

 

Photo by Torbjorn Helgesen – Unsplash

 

 

Le liste di fine anno

Le liste di fine anno

È fine anno e come hai capito non è tempo di buoni propositi, dai che ci scherzo su! Come ti ho raccontato la scorsa settimana, non mi piace fare le liste di buoni propositi, ma ci tengo molto a fare una piccola routine di fine anno.

La mia routine inizia con il rallentare, sì da Natale a fine anno si rallenta e si pensa un po’ a cosa è stato l’anno passato.

Non certo per fare una disamina giorno per giorno, ma credo sia bello fare un po’ mente locale su come sono andate le cose, bene o male è certo un giudizio soggettivo, ma di solito ripensando alle cose un po’ in là nel tempo, ma non troppo, è possibile analizzarle con un po’ di oggettività in più.

Certo, facendo così si perdono un po’ di sfumature, ma le cose più importanti rimangono. Se vuoi le sfumature c’è sempre il barattolo dei desideri, come ti raccontavo qui.

 

Tornando a noi, ecco le due liste che fanno per te:

  • la lista delle cose da rifare il prossimo anno
  • la lista delle cose da non rifare il prossimo anno

 

La prima è importante perché nulla è da dare per scontato e se c’è stato qualcosa che ha lasciato un segno in positivo è giusto mantenerlo e rifarlo.

Se ripercorri l’anno passato alla ricerca delle cose belle, è giusto anche che tu ti soffermi a ricordare in cosa sei riuscito, cosa è andato bene e quali sono stati i tuoi successi, perché anche questo è un modo per gratificarti e soprattutto per dirti un sincero e dovuto “grazie!”

La seconda è importante perché si sa, tutti sbagliano, ma perseverare e rifare gli stessi errori è davvero sciocco. Quindi tieni d’occhio tutto ciò che non è andato bene, analizzalo e vedi cosa puoi fare per evitare di ricadere nell’errore.

Ripercorrendo l’anno per trovare cosa non è andato come avresti voluto o che è proprio è andato male potresti scoprire che alcune cose che nel momento sono state davvero delle prove da superare, delle cose brutte davvero 😉, ora, passato il momento, risultano meno amare, o addirittura, avendole superate, sarai grato di averle vissute e di essere dove sei arrivato.

Come vedi, questa non è necessariamente una lista in negativo, è solo una lista per avere dei punti fermi da ricordare e tenere a mente, per questo mi piace.

Ed ecco perché nella mia agenda queste due liste sono immancabili! Quale agenda? Ovviamente quella di Brand Clearing, la trovi qui!

 

La routine non è finita, si rallenta, si ripensa all’anno, a cosa vuoi fare e non fare, se vuoi puoi anche scegliere il tuo proposito dell’anno e per finire… qualcosa di rosso e un po’ di decluttering.

Sì, è un buon momento per separarsi da ciò che non fa più parte di te, perché se vuoi che arrivi qualche novità… ci deve essere un po’ di spazio, anche se si tratta di tempo.

Ecco che la lista delle cose da non fare serve anche a questo, a farti capire cosa lasciar stare per mettere in calendario tutti i punti della prima lista!

Che dici, le vuoi fare anche tu queste due liste con me?
Aspetto di sapere cosa tieni e cosa lasci!

 

 

Photo by Bas Glaap – Unsplash
Lista di buon proposti? No, grazie

Lista di buon proposti? No, grazie

Che differenza c’è tra una lista di buoni propositi e dei buoni propositi in lista?

Pare un gioco di parole, ma in verità dietro c’è una gran bella differenza.

Ti ho raccontato di come le liste abbiano grandi poteri. Portano la mente ad essere libera e pulita da tanti pensieri, informazioni e fardelli.

Le liste, ti ho anche raccontato, sono anche utilissime per prendere consapevolezza, per “buttare fuori”, per lasciar andare ed eliminare.

Ma, ed ecco che vengo al punto… c’è una differenza tra il fare una lista e mettere le cose in una lista, e sta tutto nell’approccio.

Ecco perché io non farò una lista di buoni propositi, non sfrutterò questo grande potere che hanno le liste di far lavorare la mente e il pensiero per completare i punti o per ritrovare nella mia mente tutto ciò che vorrei e desidererei, quelli che appunto sono i buoni propositi.

Piuttosto, segnerò in una lista i buoni propositi che desidero.

La differenza sta diventando più chiara o ti sto facendo ancora più confusione?

Il nocciolo della questione è del tutto nel metodo, nel come si usa una lista.

Se ne vuoi sfruttare le potenzialità, come ti raccontavo prima, e in particolare quella che è la compulsione alla chiusura che ha la nostra mente una volta iniziata una lista, così da segnare così tutti i punti connessi e soprattutto, una volta vinta l’inerzia iniziale, svuotare e scaricare la mente, è un’ottima cosa.

 

Ma io non credo faccia bene per i famigerati buoni propositi.

 

Una lista di questo tipo, di fatti, è il contrario di quello che si richiede facendo una pianificazione: pochi obiettivi, realistici e realizzabili.

 

Ecco che se decido di fare la lista dei buoni propositi segnerò sì quelli che voglio fare, ma anche tutti quelli che vorrei e quelli che forse vorrei fare.

Come dire che parto da un’idea pensata e ragionata e poi mi lascio prendere la mano sfruttando proprio il potere che crea una lista.

In questo caso a mio avviso è meglio fare il contrario:

focalizzarsi su un punto e metterlo in lista, molto meglio se è una to do list.

Così facendo le tue energie potranno concentrarsi sulla realizzazione di quest’obiettivo e non su tutta la lista.

Sì, sarebbe bello poter svolgere tutti i dieci punti della lista dei buoni propositi, ma siamo certi che tu li desideri tutti e soprattutto abbia abbastanza energie e risorse per tutti?

Perché un buon proposito sia tale, deve essere anche qualcosa nel quale credi e che vuoi veramente realizzare. Quindi meglio poche cose, ben fatte e soprattutto… pianificate.

Diverso è se i tuoi buoni propositi sono diversi per ambito: uno personale, uno lavorativo e uno sportivo ad esempio. Ma anche qui non esagerare, perché poi quando andrai a pianificarli dovrai fare i conti, non solo con i tempi, ma anche con le energie.
Se hai un proposito importante nel campo lavorativo è facile che nel campo personale tu debba rimanere un più tranquillo per un po’, recuperando le energie investite altrove.

Se vuoi veramente realizzare un proposito, su quello ti devi concentrare, devi fare in modo che le tue azioni, la tua mente e le tue energie lì convoglino.

Quindi, evita la lista e focalizzati solo su un punto, il punto della tua to do list.

Se poi non sai bene quale sia davvero il tuo buon proposito, ok alla lista, ma solo per poterci lavorare, analizzare tutte le voci, e pian piano scartare tutti i punti non necessari per trovare i pochi o l’unico sul quale investire veramente.

E ora… basta liste di buoni propositi e sì al tuo buon proposito in lista!

 

 

Photo by Prokhor Minin – Unsplash
Gli ultimi punti della lista

Gli ultimi punti della lista

Ci sono delle voci che rimangono sempre in fondo alla lista, come mai?

Le ragioni sono tante e spesso dipendono da caratteristiche personali, da come gestiamo il tempo, lo spazio e le informazioni, ma alcune caratteristiche sono comuni a tutti e te ne vorrei parlare oggi.

Non ti piacerà, perché, te lo dico subito, ancora una volta richiede molta onestà con te stesso e richiede anche una buona dose di consapevolezza e voglia di saper scegliere.

Andiamo al dunque e facciamoci qualche domanda.

 

SEI SICURO CHE SIA UNA VOCE DELLA TUA LISTA?

 

La prima grande ragione, e non è bello da dire, è che se è sempre in fondo alla lista, non va mai in cima, e non trovi mai la voglia e il tempo di occupartene forse quel punto non deve proprio stare nella lista.

Forse è proprio una voce da eliminare, che cioè non è così necessaria, importante, non è una cosa che va fatta.

Come mai? Perché non è prioritaria, perché non è poi così importante.

Magari è stata messa in lista in maniera sommaria non considerando che di fatto diventa una perdita di tempo ed energia. Magari pareva una cosa importante, ma poi le cose sono cambiate. Magari l’hai messa lì solo per abitudine e davvero non ha senso. Forse, ed ecco la verità scomoda, vorresti farla, ma di fatto non è appunto… importante.

Come vedi bisogna essere onesti e chiedersi “ma voglio investire tempo ed energie in questa cosa” “è per me importante”. Se la risposta è sì, allora è opportuno che tu riveda la pianificazione delle giornate in modo da tenere conto di ciò che è importante per te.
Se la risposta è no, la soluzione è semplice, anche se magari il fatto di eliminare implica una rinuncia emotiva non leggera.

Potrebbe anche essere un punto di un’altra lista, che hai scritto lì per non dimenticarlo, ma che poi non fai perché non è il momento giusto. La soluzione è ancora più semplice, le cose vanno scritte subito nel posto giusto 😉

 

COME HAI SCRITTO IL PUNTO?

 

Molte volte il non affrontare un punto di una lista dipende dal fatto che non sai come prenderlo.

Potrebbe essere troppo generico ad esempio “vacanze”. Cosa vuol dire? Le vuoi mettere in agenda? Le vuoi programmare in famiglia? Vuoi prenotare un hotel? Scrivere una voce generica significa darsi il carico di ricordare quale aspetto nella pratica significa la voce in questione.

Potrebbe anche accadere che la voce sia generica perché si riferisce ad un progetto molto grande e impegnativo. Ancora di più allora vale la pena di prendere quel progetto, svilupparlo e mettere in lista solo una piccola parte, un passo dell’articolato percorso che viene sintetizzato con la voce generica “vacanze”.

Potrebbe, infine, essere una cosa che vuoi fare, ma che non sai come fare, allora il punto della lista va convertito, chiedendoti quale azione va prima di quella che hai scritto, potrebbe essere ad esempio cercare informazioni a riguardo, o trovare una persona che ti possa aiutare nel punto che hai scritto.

 

NON SONO SEMPRE DIECI I PUNTI

 

Le liste sono elementi vivi, che si evolvono, crescono e decrescono. Quindi non sono sempre dieci i punti della lista e a volte alcune voci sono lì, diciamo perché fa bello, e perché “intanto le scrivo”, ma di fatto non servono a nulla, fanno solo confusione.

Se serve, le liste sono fatte anche di un punto solo, perché può darsi che quel giorno ci sia da fare anche solo quella cosa lì, riposare, ad esempio!

 

Come ti ho detto tante volte, le liste sono utilissime, ma allo stesso tempo, possono diventare delle gabbie. Se anche a te capita di avere sempre dei punti che rimangono in fondo alla lista, rifletti un po’ sulle tre ragioni che ti ho raccontato, e vedrai che le tue liste diventeranno in poco tempo molto più snelle e agili, ma soprattutto… utili!

 

 

Photo by Kelly Sikkema – Unsplash

I super poteri delle liste

I super poteri delle liste

Le liste in questo periodo dell’anno credo fiocchino come la neve… si creano, crescono e si distruggono appena toccano il suolo.

Liste per i regali, liste dei biglietti d’auguri, liste per la spesa di cene e cenoni… detta così può fare anche un po’ di ansia, vero?

Sì, e in effetti, le liste posso creare ansia.

Lo fanno quando sono viste come un metodo rigoroso e scolastico per incasellare le cose. E lo capisco, perché per molto tempo anch’io le ho vissute così. Poi ho capito che farle bene è davvero d’aiuto, perché liberano la mente.

Ma non solo, le liste hanno un altro potere enorme.

Ti fanno riflettere, ti ci fanno mettere la testa.

Forse non ci hai mai pensato, o non hai dato quest’importanza alle liste, ma il fatto di obbligare la tua mente a fare ordine tra le idee e decidere cosa appuntare e cosa no, cosa centra e cosa no, cosa manca… beh significa fare in modo di guidare il tuo pensiero tra le cose in sospeso e analizzarle per valutarne attinenza, confini, importanza.

Questa non è una cosa da poco, è importantissima e potentissima. Sai come mai? Perché porta il tuo pensiero oltre. Non lo fa fermare ai primi punti della lista, ma fa in modo che siano tutti scritti, uno dopo l’altro.

Le idee non sono più nel tuo pensiero, ma sono ora evidenti e parte di una lista, che sia fatta di puntini, di cerchi in un insieme, di tanti post-it, non ha nessuna importanza, sempre di una lista si tratta.

Ed ecco che questo magico potere della scrittura è davvero utile per elaborare le cose in positivo e in negativo.

Partiamo dal secondo aspetto, così poi chiudiamo con un pensiero felice.

Hai mai fatto una lista di cose negative? Cose da eliminare, cose da non rifare, cose che non amo di me, cose che voglio cambiare… beh, sai qual è la parte bella?

Che la lista ti permette, da un lato di tirare fuori tutto, ma allo stesso tempo di oggettivare i punti, di allontanarli e di eliminarli. Stai già facendo il primo passo, anzi più di uno. Il primo è la consapevolezza, e qui nasce la lista, ma in verità hai anche già fatto il lavoro grosso per lasciar andare le cose!

E se le liste le fai in positivo? Cose che mi piacciono di me, cose che voglio fare, le cose belle di oggi… Ancora una volta ti aiutano a prendere consapevolezza, ma soprattutto, come le ciliegie, una tira l’altra ed ecco che ti ritrovi il cesto pieno di frutta! Se lavori bene sulle liste, il tuo pensiero si farà sempre più positivo e focalizzato su questi aspetti.

Le liste, quindi, non sono banali elenchi, se le vuoi fare a elenco va bene si intende, ma le liste sono molto di più, sono potere per la tua mente e per questo vanno sfruttate.

Ti portano a riempire i tasselli mancanti.

Ti fanno scaricare la mente.

Ti fanno ragionare e riflettere.

Ti fanno fare mente locale.

Ti fanno fare un passo in più.

Utilizza tutti questi aspetti, crea la tua lista speciale e scopri come può essere un vero regalo per la tua persona. In positivo o in negativo, cresci o lascia andare.

Questo sì che è un dono da mettere sotto l’Albero, e se ti va, condividi il titolo della tua lista con me!

 

 

Photo by Joanna Kosinska – Unsplash