L’organizzazione dà benessere

L’organizzazione dà benessere

C’è poco da fare, l’organizzazione dà benessere.

Ci credo profondamente e vorrei che anche tu la pensassi come me, quindi ecco delle buone ragioni per rivedere la propria organizzazione personale.

 

TI PERMETTE DI AVERE LE COSE GIUSTE

 

Avere ciò che serve ti permette di affrontare meglio le sfide della vita. Allo stesso tempo non sentire il peso di ciò che invece è lì per caso o per una decisione procrastinata permette di affrontare le sfide con maggiore agilità.

È una spirale in continua evoluzione, il contrario di un circolo vizioso: avere ciò che serve offre i mezzi, avere ciò che piace dà sicurezza, essere sicuri e sentirsi capaci fa andare dove si desidera, sentirsi sulla strada giusta incoraggia a scegliere cosa lasciare andare… e via, si ricomincia!

Quindi non aver paura di lasciar andare, pensa che stai solo andando dove desideri con una marcia in più: le tue abilità e la giusta leggerezza.

 

TI PERMETTE DI NON SCEGLIERE OGNI VOLTA

 

Scegliere costa energia, a tutti e sempre. Saper organizzare le piccole cose permette di non scegliere sempre tutto: cosa indossare, cosa portare con sé, come muoversi, come organizzare la scrivania, come organizzare un archivio.

Sapersi organizzare dà modo di riflettere sulle proprie priorità e quindi aiuta la scelta sul cosa fare oggi e cosa domani. Pianificare le cose permette, infatti, di non scegliere cosa fare ogni mattina e ogni volta che si è concluso un compito e dà anche la serenità di arrivare in fondo alla giornata o settimana con una buona quantità di cose fatte.

 

TI DÀ IL TEMPO PER LE TUE PRIORITÀ

 

La consapevolezza di andare dove desideri e di pianificare questo percorso ti fa anche capire che le cose per te importanti (le famose cose non urgenti ma importanti) meritano il giusto spazio, senza sensi di colpa e la sensazione di acqua alla gola.

Non ha importanza se queste priorità siano andare in palestra, stare con i figli, leggere un libro sul divano o frequentare una seconda laurea… l’importante è che siano cose per te di valore.

 

Io credo sinceramente che l’organizzazione dia benessere, credo anche sia un percorso non sempre lineare e facile, ed è per questo che ci sono dei professionisti ad accompagnare le persone in questo cammino, e io questo voglio per te: che tu sia felice e rispetti le tue priorità.

Penso anche che, nel rispetto delle proprie esigenze e con la giusta consapevolezza, sia un percorso continuo, non solo perché ci si può sempre migliorare, ma perché le esigenze, i progetti cambiano nel tempo. E per la stessa ragione posso dirti di aver sperimentato sulla mia pelle momenti di poca o cattiva organizzazione e, dulcis in fundo, lasciami aggiungere che non devi sentirti in difficoltà se ciò che a sempre funzionato ora non funziona più.

Io sono qui per te anche in questo caso, io sono l’occhio esterno che vede ciò a cui tu hai fatto l’abitudine, sono l’occhio esperto che ha studiato e ha diverse soluzioni da mettere in campo e, per te, sceglie solo quella che ti calza su misura.

Tu devi solo fare tuo il concetto che nulla vale di più della tua sostenibilità e che l’organizzazione è il mezzo che ti farà percorrere la strada verso il tuo personale benessere.

E sarò felice di accompagnarti in questo percorso.

 

 

Photo by Goutham Krishna – Unsplash
Bilanci di tempo ed energia

Bilanci di tempo ed energia

Come dicevo parlando di bilancio di sostenibilità personale due sono le voci che vanno considerate con attenzione: energia e tempo.

In verità tutte le risorse finite vanno considerate con attenzione, anche lo spazio e le economie, ma di questo ne abbiamo già parlato la scorsa settimanaFinalmente ora è giunto il momento di occuparci di ciò che ti fa sentire in affanno, ti dà la sensazione di non concludere nulla, ti fa sentire la stanchezza a fine giornata.

Queste sensazioni il più delle volte sono date da una gestione delle proprie energie e del proprio tempo che non tengono conto di come si è fatti e di una corretta distribuzione delle cose nell’arco della giornata.

Imparare a gestire il proprio tempo è un percorso di consapevolezza, di conoscenza di sé e delle proprie esigenze, delle proprie debolezze e dei propri punti di forza.

È un percorso che continua nel tempo, perché tu cambi, ti evolvi nel tempo e cambiano le tue esigenze, le tue priorità.

Quindi sì, è una cosa a volte stancante, ma che dà molta serenità.

Come sai, questi percorsi sono il cuore del mio lavoro, ma per iniziare voglio condividere con te due aspetti che a mio avviso è bene conoscere per partire con il piede giusto.

 

IN PRIMIS BISOGNA CONOSCESRSI

 

Sembra una banalità, ma il più delle volte quando vedo gli impegni in un’agenda vedo che sono organizzati in modo classico senza tener conto delle caratteristiche personali.

Ora, è certo che bisogna venire incontro alle esigenze di tutti in un team di lavoro o in una riunione, ma è altrettanto vero che non tutte le persone sono produttive negli stessi momenti.

C’è chi adora svegliarsi la mattina presto e andare a correre o meditare, chi non pensa nemmeno di andare a dormire prima dell’una di notte, chi dopo pranzo non può affrontare nulla di impegnativo e chi invece lavora come un treno.

Solo se sai come affronti la giornata, sai dove mettere le cose più impegnative. Solo se sai quanto un compito ti stanca puoi alternare correttamente attività che mangiano energia e che danno energia.

Se non inizi a dare spazio al tuo modo di essere sprecherai molte molte energie inutilmente, farai lo stesso le cose, ma ti stancherai di più e probabilmente ci metterai di più.

 

IL PERFEZIONISMO, LE ABITUDINI, SONO CATTIVI CONSIGLIERI

 

Nel lavoro ci sono due enormi mostri mangia tempo: il perfezionismo e le abitudini, non tutte, ma quelle che fai giusto per fare.

Sì, lo so che stai già pensando che è ovvio che il perfezionismo non sia d’aiuto e che la perfezione non si raggiunge mai. Ma una cosa la voglio aggiungere: tu sai qual è il livello della tua perfezione, non le persone che ti ascoltano, che ricevono i tuoi lavori. Spesso la tua asticella è molto più alta di quella delle altre persone. Non ti sto ovviamente dicendo di lavorare male, ma semplicemente che c’è una differenza tra un lavoro ben fatto e uno quasi perfetto (perché tanto perfetto non lo sarà mai) e la differenza sono tante, troppe ore di lavoro.

Molto meglio fermarsi al ben fatto.

Il secondo mostro magia tempo sono le cose che si fanno tanto per fare, per abitudine, perché le ho sempre fatte e perché mi hanno detto che si fa così.

Fermati! È ora di riprendere il controllo del tempo, se sono cose che servono si fanno e altrimenti… lascia andare! Anche nel rispetto delle tue personali priorità.

È davvero fondamentale valutare l’utilità delle cose e soprattutto trovare la strategia per farlo in meno tempo possibile, o meglio, nel giusto tempo.

Per tutto il resto… c’è il cestino, che equivale a più tempo per te.

 

E tu come te la cavi con questi mostri e con la conoscenza del tuo tempo? Hai voglia di prendere in mano la tua sostenibilità personale, le tue energie e il tuo tempo? Mi auguro la risposta sia sì, perché, ne sono certa, potresti scoprire delle cose che non immagini e trovare un profondo benessere!

E io questo desidero per te!

 

 

Photo by Aaron Burden – Unsplash
Bilanci e sostenibilità

Bilanci e sostenibilità

Una distesa di neve che luccica al sole del mattino, un bosco silenzioso, un ruscello in parte ghiacciato… tutte queste immagini mi suscitano grande benessere, e a te?

Il valore dell’ambiente anche da un punto di vista estetico è stato riconosciuto, non da molto tempo, come tale e fa parte dei servizi ecosistemici.

Lo so, questo blog parla di organizzazione, ma ogni anno mi piace dedicare il primo post dell’anno a un tema ambientale. Non ti preoccupare il legame con l’organizzazione c’è, porta solo un po’ di pazienza.

Tornando ai servizi ecosistemici, sono fondamentali perché sono l’insieme di quei processi che l’ambiente naturalmente svolge, e che per l’uomo sono indispensabili, tant’è che li usa quotidianamente.

Piccola parentesi un po’ scientifica, i servizi sono di quattro tipi.

  • Supporto alla vita (Supporting). Tutti i processi necessari per la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici fondamentali per la biodiversità: cibo, materie prime, variabilità biologica, acqua dolce
  • Regolazione (Regulating). Processi che determinano il funzionamento e l’equilibrio degli ecosistemi: regolazione gas, clima, acque, erosione, protezione dissesti idrologici, regolazione impollinazione, habitat per la biodiversità
  • Approvvigionamento (Provisioning). Fornitura di risorse che gli ecosistemi naturali e semi-naturali producono: ossigeno, acqua, cibo e via dicendo.
  • Culturali (Cultural). Gli ecosistemi naturali contribuiscono al mantenimento della salute umana grazie al loro valore e alla loro funzione di: ispirazione, arricchimento spirituale, sviluppo cognitivo, esperienze ricreative ed estetiche.

Ok, dirai, ma ora che lo so cosa mi cambia?

Ecco il punto cruciale, spesso questi servizi pur essendo indispensabili, sono anche dati per scontati, e non messi in conto.

Hai mai pensato di pagare per l’ossigeno che hai a disposizione? E per la pioggia che è di fatto acqua pulita? E per il bosco che ti dà benessere? Siamo disposti a pagare per il legname, per l’acqua, ma anche in questo caso, solo se costa poco.

Ecco uno dei tanti punti difficili della sostenibilità e dei conti ambientali. Se è di tutti, non è di nessuno e quindi posso usarne a piene mani senza rendere conto a nessuno.

I conti non tornano, ci sono aspetti che mancano nel bilancio. E io credo sia tempo di considerarli.

Certo non sarò io, né tu, a iniziare a pagare concretamente, ma direi che ci sono molti modi per “pagare”.

 

Il primo tra tutti è quello di considerare la cosa, consapevolmente, e agire di conseguenza, in tante piccole cose.

  • Pensare che stai usando una risorsa quando apri il rubinetto, fai la doccia e non sprecarla.
  • Fare bene la raccolta dell’umido perché è una nuova risorsa.
  • Limitare il tuo impatto quando sei nella natura evitando di sprecare risorse. E qui si apre un mondo, perché è proprio un modo di vivere e comportarsi, per cui ho scelto di creare Q.B. la mia newsletter e per cui qui, ora, mi limito a due esempi semplici: non portare a casa souvenir naturali come sassi, sabbia, tronchi e, quando sei in un rifugio, non fare richieste fuori luogo tipo le patatine fritte o una bevanda gelata.
  • Pensare, quando lavi i tuoi capi, ad abbassare le temperature e a lavare il giusto, non troppo, evitando di disperdere micro-particelle di tessuto nelle acque.
  • Prediligere la qualità, sia che si tratti di abiti, sia che si tratti di cibo.
  • Riconoscere il valore di un bosco in città, del silenzio in montagna e della battigia di conchiglie rotte e resti di tronchi al mare.

Potrei continuare a lungo, ma lo lascio fare a te… sono certa troverai i tuoi modi. Anche piccole azioni, ma comunque importanti e utili. Non pensare che se sono piccole, non servono. Anche una montagna si scala a piccoli passi.

Hai portato molta pazienza, ecco il legame con l’organizzazione.

Ci sono tante cose che probabilmente non consideri anche nella tua organizzazione personale e così come la natura, sono fondamentali, vitali direi, ma hanno un costo.

In questo caso i costi sono in termini di benessere.

Mi sto riferendo a tutte quelle abitudini che occupano spazi e tempi, a tutte quelle attività che portano via energie.

Perché ogni cosa che fai ha un costo in termini di tempo, energia, spazio e quindi anche questi aspetti vanno conteggiati.

Se vuoi quindi considerare il tuo benessere, ora è tempo di tenere in attivo il bilancio!

Quindi di tagliare, e per farlo, prima è bene valutare cosa eliminare. Ecco una buona cosa da fare a inizio anno: un po’ di consapevolezza su ciò che ruba alle tue risorse senza dare guadagno e senza troppe remore… tagliare!

Ne parleremo anche nei prossimi post, ma intanto tu rifletti sui necessari tagli al tuo bilancio.

 

 

Photo by Selina
Liste di Natale

Liste di Natale

Se non ami le liste e tanto meno il Natale, credo proprio questo sia il post che fa per te.

Credo fortemente che questo sia un periodo dell’anno molto delicato, nel bene e nel male, e che ognuno debba viverlo come preferisce, quindi se non ami fare regali, appendere ghirlande o dedicarti ad amici e parenti, va benissimo.

Ma, sì c’è un ma, arrivare alla vigilia con un peso sullo stomaco perché “non ci vuoi pensare”, ma ti senti obbligato a fare comunque dei regali non è la scelta più opportuna.

Semplicemente perché finirai per comprare un paio di calzetti taglia unica o una qualsiasi cosa, spendendo più di quanto desideri, pur di non pensarci più.

Quindi… organizziamoci, e prendiamo il toro per le corna.

 

Punto n. 1: decidi

 

Decidi a chi vuoi fare un regalo, non sei certo obbligato a farli a tutti, ma prendi una decisione serena. Scrivi i nomi in una lista e se hai qualche idea… scrivila a fianco.

Dalla lista estrapola gli acquisti che devi fare e inizia a pianificare il momento in cui li farai. Dividili per i giorni che hai a disposizione e per le zone in cui andrai a fare acquisti. Segnali in calendario se necesario, proprio come se fossero degli appuntamenti importanti e definiti.

N.B. Meglio prima che dopo, perché l’acquisto è solo il primo passo. Tieni conto che per ogni regalo c’è un pacchetto, un biglietto e una consegna.

Se vuoi proprio essere super organizzato fai anche una piccola griglia con queste voci ogni per ogni regalo. Cioè per ogni regalo aggiungi: idea, acquisto, pacchetto, biglietto, consegna, con la possibilità di spuntare ogni voce.

 

Punto n.2: colma i vuoti di idee

 

Se idee non ne hai, che fare?

Le soluzioni sono diverse, ti faccio qualche esempio:

  • Chiedi aiuto al destinatario, non è detto che non possa voler condividere un piccolo desiderio con te.
  • Parlane con altre persone, le idee nascono inaspettate e quindi perché non metterle nelle chiacchere tra amici?
  • Pensa a soluzioni semplici che si esauriscano, così da non mettere in difficoltà chi riceve il dono. Un esempio? Il cibo 😉 Tutti mangiamo, si tratta solo di scegliere la cosa giusta. A mio avviso se esci dal “loop natalizio” e eviti cioccolato, panettoni, frutta esotica e torrone, sei a cavallo.
  • Regala il tuo tempo, è molto più utile di quanto pensi: togliere un peso ad una persona occupandosi di qualcosa è un dono più che prezioso
  • Regala la tua conoscenza, magari a colleghi e clienti trova una formula che ti piaccia e che non sia invasiva.
  • Regala esperienze: un biglietto a un museo, una mostra, un piccolo viaggio, un buono… fai in modo di dare il via a qualcosa che regala emozione.

Punto n.3: non pianificare i regali e dimenticare il resto

Le liste servono a fare mente locale, quindi in questo periodo tornano più utili che mai… ad esempio?
Le liste delle cene e per ognuna cosa devi portare, cosa devi fare fare. E da queste nasceranno la lista della spesa e le date occupate in calendario.

 

Tutto questo ti sembrerà un’iper-organizzazione, ma credimi se lo fai da subito e alleggerisci la tua mente dal continuare a pensare cosa regalare a chi e quando sarai con chi.

Questo ti permetterà di evitare l’acquisto insensato e costoso dell’ultimo minuto e soprattutto potrai vivere le giornate a ridosso delle feste come piace a te, perché il resto… è già fatto!

 

 

Photo by Sixteen Miles – Unsplash

Agosto… relax. Fermati e apri le orecchie!

Agosto… relax. Fermati e apri le orecchie!

Agosto è per eccellenza il mese del relax e per me relax vuol dire stare distesi all’ombra di un albero e leggere, o chiudere gli occhi e ascoltare la natura, o perché no un podcast.

Oggi ti voglio proprio parlare di un podcast speciale, quello della mia organizzazione professionale: APOI, o in versione lunga Associazione Professional Organizers Italia.

APOI avrà il prossimo anno dieci anni ed era tempo di fare questo balzo, grazie alla collega Chiara Battaglioni, ideatrice della struttura del progetto e voce narrante del podcast, e a tutti i colleghi e le colleghe che hanno partecipato a questo progetto, è nato UN MONDO DI ORGANIZZAZIONE e il nome ti fa capire quanto in là vogliamo puntare!

Sì, il podcast di APOI è un progetto corale in cui tanti P.O. hanno dato il loro contributo per spiegare come l’organizzazione personale sia importante per tutti.

Perché ho scelto di dedicare il mese di agosto a questo progetto e soprattutto di pubblicare un solo post? Perché amo i podcast e in particolare questo e credo sia giusto dargli il giusto spazio nel mio blog e nel tuo tempo.

Di certo avrai bisogno di un po’ di tempo per ascoltarlo, no? E io te lo consiglio davvero, ora ti racconto il perché.

Spesso le persone che mi contattano ammettono di avermi seguita da un po’ e di aver preso il coraggio solo da poco di fare il grande passo e scrivermi.

Pensare di avere delle difficoltà organizzative per alcuni può sembrare ammettere di avere delle mancanze. E invece io vorrei proprio rivoltarti la frittata.

Non è vero che non sei capace, anzi! Semplicemente non hai trovato il sistema che fa per te, non hai dedicato il tempo necessario a te stesso per capire come funzioni e come aiutarti.

Per me, lavorare sull’organizzazione personale, significa proprio questo: andare a trovare le lacune personali, senza giudizio e senza colpe, tutti le abbiamo! Partendo da queste sistemare le cose e capire come dare valore alle tue capacità.

A volte questo significa imparare una tecnica di produttività, a volte mettere in atto nuove abitudini, a volte semplicemente riorganizzare gli spazi di vita o di lavoro, a volte ammettere che è ora di cambiare qualcosa nel proprio stile di vita.

Ma quello che è importante capire è che tutti possono migliorare nell’organizzazione personale, P.O. compresi, un po’ perché tutti hanno cose che fanno meglio e altre che fanno peggio, un po’ perché si può sempre migliorare, ma soprattutto perché è inutile permettere a delle barriere organizzative di non dare il meglio di sé.

Se capisci che non è una colpa, ma il risultato di un insieme di “non conoscenze”, di abitudini poco efficaci e di un pizzico di “ho sempre fatto così” e “ma in fin dei conti me la cavo da me”… ecco che hai già fatto il salto e sei pronto a un percorso di organizzazione personale!

Non importa se di un incontro o di dieci, non importa se per un tema specifico o per un intervento a tutto tondo….

Fai in modo di poter essere la migliore versione di te, che a mio avviso vuol dire una persona consapevole del proprio tempo, delle proprie energie e delle proprie priorità.

Questo ti porta ad agire in un’ottica di produttività e di efficienza, che non vuol dire lavorare a mille, ma piuttosto vuol dire trovare spazio e tempo per ciò che ami.

E se hai qualche dubbio su come lavorano i P.O. e su cosa lavorano… perché non ascoltare UN MONDO DI ORGANIZZAZIONE?

Ti aspettiamo!

 

Come sai i P.O. hanno tanti ambiti e per questo il podcast è fatto di tanti episodi, ognuno dedicato a un particolare ambito. Inutile dirti di andare a scoprirli tutti, ecco il link alla pagina principale, dove puoi lasciarci un cuoricino ed ecco gli episodi della prima stagione:

  1. L’organizzazione domestica.
  2. L’organizzazione in famiglia.
  3. L’organizzazione in ambito lavorativo.
  4. La gestione dei cambiamenti.
  5. La disorganizzazione cronica e l’accumulo.
  6. La gestione del tempo.

Io ho avuto il piacere di condividere la voce nel terzo episodio con le colleghe Elena GremeseMaria Cristina FusariMarina AntociDebora MontoliChiara Battaglioni.

E mi trovi anche nell’ultimo con  Annalisa StellaSilvia GoriniSilva BucciStefania Di MascoloSara BozzatoSabrina Toscani.

Il logo del podcast è della super grafica Francesca Covolan.

E, per finire, come sempre, l’immagine di copertina di questo post viene da Unsplash ed è di Kiran Ck