Che differenza c’è tra una lista di buoni propositi e dei buoni propositi in lista?

Pare un gioco di parole, ma in verità dietro c’è una gran bella differenza.

Ti ho raccontato di come le liste abbiano grandi poteri. Portano la mente ad essere libera e pulita da tanti pensieri, informazioni e fardelli.

Le liste, ti ho anche raccontato, sono anche utilissime per prendere consapevolezza, per “buttare fuori”, per lasciar andare ed eliminare.

Ma, ed ecco che vengo al punto… c’è una differenza tra il fare una lista e mettere le cose in una lista, e sta tutto nell’approccio.

Ecco perché io non farò una lista di buoni propositi, non sfrutterò questo grande potere che hanno le liste di far lavorare la mente e il pensiero per completare i punti o per ritrovare nella mia mente tutto ciò che vorrei e desidererei, quelli che appunto sono i buoni propositi.

Piuttosto, segnerò in una lista i buoni propositi che desidero.

La differenza sta diventando più chiara o ti sto facendo ancora più confusione?

Il nocciolo della questione è del tutto nel metodo, nel come si usa una lista.

Se ne vuoi sfruttare le potenzialità, come ti raccontavo prima, e in particolare quella che è la compulsione alla chiusura che ha la nostra mente una volta iniziata una lista, così da segnare così tutti i punti connessi e soprattutto, una volta vinta l’inerzia iniziale, svuotare e scaricare la mente, è un’ottima cosa.

 

Ma io non credo faccia bene per i famigerati buoni propositi.

 

Una lista di questo tipo, di fatti, è il contrario di quello che si richiede facendo una pianificazione: pochi obiettivi, realistici e realizzabili.

 

Ecco che se decido di fare la lista dei buoni propositi segnerò sì quelli che voglio fare, ma anche tutti quelli che vorrei e quelli che forse vorrei fare.

Come dire che parto da un’idea pensata e ragionata e poi mi lascio prendere la mano sfruttando proprio il potere che crea una lista.

In questo caso a mio avviso è meglio fare il contrario:

focalizzarsi su un punto e metterlo in lista, molto meglio se è una to do list.

Così facendo le tue energie potranno concentrarsi sulla realizzazione di quest’obiettivo e non su tutta la lista.

Sì, sarebbe bello poter svolgere tutti i dieci punti della lista dei buoni propositi, ma siamo certi che tu li desideri tutti e soprattutto abbia abbastanza energie e risorse per tutti?

Perché un buon proposito sia tale, deve essere anche qualcosa nel quale credi e che vuoi veramente realizzare. Quindi meglio poche cose, ben fatte e soprattutto… pianificate.

Diverso è se i tuoi buoni propositi sono diversi per ambito: uno personale, uno lavorativo e uno sportivo ad esempio. Ma anche qui non esagerare, perché poi quando andrai a pianificarli dovrai fare i conti, non solo con i tempi, ma anche con le energie.
Se hai un proposito importante nel campo lavorativo è facile che nel campo personale tu debba rimanere un più tranquillo per un po’, recuperando le energie investite altrove.

Se vuoi veramente realizzare un proposito, su quello ti devi concentrare, devi fare in modo che le tue azioni, la tua mente e le tue energie lì convoglino.

Quindi, evita la lista e focalizzati solo su un punto, il punto della tua to do list.

Se poi non sai bene quale sia davvero il tuo buon proposito, ok alla lista, ma solo per poterci lavorare, analizzare tutte le voci, e pian piano scartare tutti i punti non necessari per trovare i pochi o l’unico sul quale investire veramente.

E ora… basta liste di buoni propositi e sì al tuo buon proposito in lista!

 

 

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