È TEMPO DI FERMARSI?

È TEMPO DI FERMARSI?

Il più delle volte si arriva a Natale con un cumulo di stress e di cose da fare che staccare diventa quasi un fastidio., una “perdita di tempo” rispetto alle preziose chiusure di fine anno. Giornate “sprecate” tra pranzi e incontri vari.

Vuoi fare un cambio di prospettiva? L’organizzazione ti aiuta anche in questo!

Detto che è meglio darsi un po’ di tempo per affinare le procedure di chiusura per potersi godere un’interruzione come si deve, ci sono comunque delle buone pratiche da fare anche durante le vacanze stesse.

 

SCARICA LA MENTE

 

Questo è un principio base in ogni occasione e di sicuro uno dei mattoni fondamentali della produttività, ma diventa un punto chiave quando si passa da un periodo molto lavorato a uno di vacanza.

Se non si sono chiuse le cose come si deve è normale che la mente ci torni sopra ricordanti cose da fare, migliorie, dettagli e chi più ne ha più ne metta.

La vera soluzione è, come ti anticipavo in apertura, non fare una chiusura al volo, ma una chiusura ponderata e ben fatta. Un esempio per tutti e in modo molto sintetico, quando si chiude un progetto, non si archivia la cartella del progetto e basta, vanno fatte le versioni finali dei documenti con le ultime correzioni, archiviati i documenti, aggiornati i contatti, fatti i feedback e previsti i possibili sviluppi. Ma non sempre c’è pianificazione e tempo per fare tutto questo.

Il piano B diventa annotare tutto ciò che ti viene in mente. Che sia su carta o con una lista digitale, lascia che la mente faccia il suo e annota, vedrai che potrai provare la serenità di non perdere nulla di ciò che arriva, e allo stesso tempo la leggerezza del non pensarci più su.

 

NON FARE LA LISTA “LO FACCIO IN VACANZA”

 

Quante volte hai detto “questo non lo riesco a fare ora, lo faccio in vacanza che sono meno sotto stress”.

E così con questa scusa si crea una lista di cose da fare più lunga della to do list stessa.

Ora, se sei in vacanza, sei in vacanza e quindi le priorità devono essere altre: le tue energie, il tuo riposo, il tuo tempo libero e ciò che ami fare.

Inoltre, il tempo delle vacanze è comunque più lento, quindi inutile pensare di avere i ritmi lavorativi e l’efficienza del lavoro quotidiano. Se pianifichi diversamente ti metti i bastoni tra le ruote in partenza.

 

È COSÌ IN ENTRAMBE LE DIREZIONI

 

Se hai fatto fatica a staccare, a non lavorare, e finalmente hai fatto tuo “il tempo” e il mood delle vacanze tieni presente che le stesse difficoltà le avrai al contrario e cioè al rientro al lavoro.

Evita, quindi, di mettere in agenda un ritorno a pieno ritmo dal primo giorno, prendi le cose con tranquillità e fai tesoro delle liste fatte e dell’energia riguadagnata.

E ora non mi resta che augurarti… buone vacanze, goditele tutte!

 

 

Photo by Thomas Kelley – Unsplash
Stresslaxing

Stresslaxing

v. Being stresses that relaxing makes you more stresses because you’re not working on what’s making you stressed.

 Perdendo un po’ di tempo su Instagram, ebbene sì lo faccio anch’io, ho trovato questo post di @momsbehavingbadly che mi ha fatto riflettere.

Estate, periodo di relax. Beh, non per tutti, solo per chi ha un po’ di ferie, ma forse nemmeno per loro.

Come possono le ferie essere un periodo stressante?

Beh, lo possono essere per un sacco di ragioni:

  • perché diventano piene come un uovo di tutte le cose che non puoi fare normalmente;
  • perché ti senti in dovere di fare “tutto ciò che si fa in ferie”, come visite ai musei, come vedere amici e parenti, o come mille nuove attività sportive;
  • perché le usi per fare in casa ciò che è rimasto in fondo alla lista di cose da fare;
  • perché nelle ferie non sai cosa fare…

Ora la questione è questa…

Ferie vuol dire “non lavoro”, ma non il “non lavoro” non vuol dire necessariamente relax.

Credi sia giusto e normale che in ferie si facciano molte cose… proprio quelle che ti ho elencato sopra.

Il punto è un altro… ed è sempre lo stesso: la consapevolezza.

Cosa vuoi fare tu nel tuo “non lavoro”?
E cosa vuoi fare tu nelle tue ferie?
Le due cose… coincidono?

Rifletti su questi aspetti e senti ogni momento significativo per ciò che deve essere.

A mio avviso le ferie sono un bellissimo momento in cui puoi scoprire cose nuove, vedere chi vuoi o anche per non fare nulla, basta sia tu a decidere come devono essere.

Ciò su cui devi puntare per riposarti e rilassarti è il tuo non lavoro, cioè sulle tue pause… che sono complementari al tuo lavoro.

Al contrario le tue ferie sono il tuo caricabatterie, ciò che ti fa sentire bene.

Ecco allora che per alcuni vuol dire non far nulla, ma per altri vuol dire girare come una trottola e per altri ancora sistemare tutto ciò che è in sospeso.

Inutile aggiungere stress a stess… e mai parole sono state più esatte. Rileggi la citazione, smetti di pensare a quello che si fa in generale, a come “si devono passare le pause e le ferie” e pensa a te stesso:

Fai ciò che ti fa stare bene!

Visto il periodo non mi resta che augurarti buone ferie e dirti che per il resto, e cioè per il tuo “non lavoro” io ci sono e possiamo pianificarlo insieme, proprio come il tuo lavoro!

 

Photo by Katherine place of dreams – Unsplash

 

La regola del 3

La regola del 3

Camminare è una delle mie passioni. Amo camminare e scoprire le città passo passo, ho scelto di vivere in una città dove si cammina, ma ancora di più amo camminare in montagna.

Montagna per me vuol dire riuscire a non incontrare segno di civiltà per diverse ore. Qui in Dolomiti è piuttosto difficile, ma la cosa viene compensata da viste incantevoli e montagne senza pari.

Ho camminato da sempre, ma ho iniziato a fare giri di più giorni solo “da grande” e sono stati un’ulteriore scoperta, un toccasana energetico, un momento per sé, per riflettere e per contare sull’essenziale e poter godere di ciò che i sensi percepiscono.

Camminare, si sa è terapeutico, per il corpo e la mente, ma viene meglio se lo zaino è leggero.

Quando si sta in quota per settimane e si sceglie di portare con sé anche attrezzature varie (e mi riferisco a cibo e tenda, perché il mio zaino alpinistico è tutt’altra storia), si iniziano a contare anche i grammi!

Ecco che, fatta eccezione per quello che ho sempre con me e te lo raccontavo qui, vige la regola del tre.

Una cosa addosso, una come cambio al riparo nello zaino e una si asciuga.

Cosa vuol dire? Che le cose, quando si può si lavano, e ci si cambia quando sono asciutte. Questo significa che può capitare di cambiarsi tutti i giorni, se si pernotta in posti con molta acqua, o meno, se l’acqua scarseggia o se si attraversano riserve naturali. Ovviamente tutto va lavato con pochissimo detersivo, rigorosamente naturale.

Lavare a asciugare in cammino è una piccola arte, e parte con la scelta di capi leggeri, tecnici, ma non troppo, che si lavino e asciughino velocemente.

Ecco perché ciò che deve rimanere asciutto deve assolutamente essere in un contenitore degno di nota!

Idem per ciò che è escluso dalla regola del 3 e cioè le giacche, ne basta una per tipo: giacca, nel senso di felpa o pile, giacca vera, nel senso di piumino più o meno pesante e giacca per la pioggia.

Poi vai con la regola del 3 partendo dalla pelle: 3 capi di intimo, 3 magliette, 3 calzini.

Volendo anche i pantaloni sono 3, ma ne bastano 2. Se preferisci un po’ di comodità ti consiglio 2 capi tecnici per camminare e uno di cotone leggero solo per la sera.

Per il resto… riduci all’osso e, se non puoi, scegli la versione piccola e leggera.

Che dici? Non ti facilita l’idea di fare uno zaino per una bellissima Altavia dolomitica, un cammino o un tour?

Se vuoi qualche consiglio in più scrivimi!

 

 

Photo by Joel Jasmin Forestbird – Unsplash

I segreti del mio zaino

I segreti del mio zaino

Estate, post leggero.

Montagna, zaino leggero.

Amo la montagna e fatico a starci lontana. Per alcuni sono nata in montagna, per me la frequento e basta, ma posso dire di farlo in ogni stagione e in tanti modi diversi: camminando, arrampicando e ora, con un bimbo piccolo, degustando e scorrazzando.

Da sempre sono stata presa in giro per i miei zaini compatti e leggeri, ma alcune cose non mancano mai, ecco perché ho deciso di raccontarti cosa c’è dentro, sempre, indipendentemente dalla tipologia di gita.

Un cambio di maglietta. Che faccia caldo o freddo, lo strato a contatto con la pelle deve essere asciutto.

Un piumino. In estate quello leggero, in inverno quello pesante e caldo.

Guanti e cappello, raramente rimangono a casa.

Una giacca a vento per la pioggia.

In estate il cappello leggero, occhiali e l’asciugamanino sottile per il sudore.

Un sacchetto impermeabile con dentro:

  • Dei sacchetti di plastica piccoli per raccogliere eventuali rifiuti, mettere cose bagnate, etc..
  • Pinzetta per le zecche, aimè!
  • Paracetamolo e cerotti.
  • Carta igienica, poca, ma serve sempre.
  • Lampada frontale.
  • Telo termico.
  • Un foglio con i segnali di aiuto, perché, se dovesse essere, non mi ricorderò quali fare.
  • Il cellulare, spento.

Acqua, in un camelbag, che d’inverno diventa un thermos di tè caldo. È importante bere ed essere idratati, quindi meglio che l’acqua sia a portata di sorso in piccole dosi. D’inverno invece bere qualcosa di caldo sarà sicuramente più corroborante.

Un piccolo contenitore con alcune caramelle e alcuni zuccherini o della frutta secca. Anche questo a portata di mano, perché è meglio una piccola dose di energia prima che la fatica arrivi a farsi sentire davvero. Io lo tengo sulla cintura dello zaino.

Tutto questo è sempre con me, poi, a seconda dell’escursione cambierà l’attrezzatura e l’abbigliamento, ma il principio è che se anche si parte con il sole e il caldo nello zaino devono esserci i vestiti per il freddo, non troppi e possibilmente in un contenitore impermeabile, così se tu prenderai la pioggia, loro saranno asciutti.

Altro non serve, perché per il resto ci sono orecchie e occhi a prendere nota di tutto e a godersi l’esperienza!

Ma prima di lasciarti non posso che fare una postilla sul materiale tecnico. Credimi, non occorre spendere una fortuna, ma aiuta… aiuta tanto. I capi che si asciugano velocemente dal sudore, che sono leggeri e caldi allo stesso modo… prendine pochi e prendi quelli giusti!

Unica cosa sulla quale non transigo: le scarpe. Queste devono essere con una buona suola, resistenti, adatte al tuo piede e all’escursione. Questo significa niente scarpe da avvicinamento in ghiacciaio e niente scarponi ultra rigidi per una passeggiata in fondo valle. In entrambi i casi sei a rischio, di scivolare nel primo caso, e di affaticarti inutilmente nel secondo caso. Ah, mi raccomando le spighette vanno allacciate e i fiocchetti nascosti, così da non impigliarsi.

Per oggi ci fermiamo qui! Il resto te lo racconto nei prossimi post.
E per te cosa è fondamentale avere nello zaino? Raccontamelo nei commenti!

 

 

Photo by Ali Kazal – Unsplash
Contenitori e valigie

Contenitori e valigie

Ti insegno a fare tue le cose che ti vengono meglio e a portarle da un ambito a un altro, come per dire che se qualcosa funziona, è bene usarlo in più ambiti.

Beh, per le valigie, razzolo male. Ho sempre utilizzato contenitori e sotto contenitori per gli zaini e solo di recente mi sono convertita ai contenitori nelle valigie.

Come mai?

Beh, in uno zaino sono a dir poco indispensabili. Poter fare e disfare velocemente, prendere qualcosa che si è dimenticato sul fondo, non scordare nulla in giro… sono tutte ottime ragioni per avere le cose ben ordinate in contenitori.

In più i contenitori per gli zaini sono pratici sacchetti impermeabili che consentono anche di schiacciare meglio le cose facendo occupare meno spazio e di tenerle asciutte.

Ma come mai non li ho usati per le valigie?

Perché nelle valigie funzionano solo se le cose non sono molte. Vivevo nel desiderio di riempire ogni spazio e quindi poter incastrare calzini tra le scarpe e le scarpe tra gli abiti era necessario.

Poi le mie valigie si sono alleggerite e i miei viaggi sono cambiati e per questo condivido con te due riflessioni sui contenitori, quelli grandi, cioè le valigie propriamente dette, e su quelli piccoli, cioè le buste porta abiti.

 

I CONTENITORI GRANDI, LE VALIGIE

La valigia dipende dal viaggio.

Sì in aereo la valigia rigida è più sicura, ma quella morbida è più adattabile. Lo zaino fa figo in viaggio, ma è terribilmente scomodo per tirare fuori le cose a colpo sicuro, soprattutto dal fondo, spesso va fatto e rifatto ogni volta e via via assume contorni improbabili. Avere le cose in spalla però è molto più pratico e se si tratta di viaggi di pochi giorni, uno zainetto è molto più efficace di una piccola borsa. Inutile dire che in montagna è indispensabile ed è meglio se è senza tasche o fronzoli vari.

Devi poter essere sicuro che il tuo bagaglio protegga ciò che c’è dentro.

La valigia rigida tiene l’acqua, quella morbida no. Lo zaino è facile da aprire, anche per un estraneo, ma se è piccolo può stare sempre con te.

Come scegliere dunque? In base a dove andrai e a quante volte aprirai il tuo bagaglio.

Più il tuo bagaglio diventa il tuo strumento, più deve essere accessibile, gestibile e maneggevole.

In breve, devi poter raggiungere ciò che ti serve nel minor tempo possibile e allo stesso tempo devi non dover pensare in continuazione al tuo bagaglio.

Le tue valigie fanno questo per te?

 

I CONTENITORI PICCOLI, I SACCHETTI

Se il tuo viaggio è unico, senza stop, i sacchetti sono di fatto un di più.

Ma se le tue vacanze sono itineranti o le valigie contengono cose di più persone o non potrai contare su un supporto, ad esempio di un armadio una volta a destinazione, i contenitori offrono indubbi vantaggi.

I contenitori permettono infatti di dividere, catalogare, tenere più compatti gli indumenti.

Ma anche qui, non sono tutti uguali.

Meglio, infatti, se in valigia creano un incastro perfetto e se sono comunque un po’ morbidi e adattabili. Evita però che siano troppo grandi, le cose all’interno si muovono troppo, si stropicciano e ripregati occupano comunque più posto del necessario. Sceglili poi di colori diversi, così da aiutarti a ricordare cosa c’è dentro.

Ultimo trucco, non meno importante… hai mai pensato a cambiare l’ordine delle cose all’interno? Questa può essere una buona soluzione se le tue vacanze sono itineranti e varie. Non dividere i capi per tipologia (magliette con magliette), ma per uso (ciò che uso la sera o di notte, un cambio completo per il giorno). Questo ti permetterà di disfare meno volte la valigia, di essere più veloce, e di dimenticare meno cose in giro.

E per le cose sporche? Beh… qui vale il tetris libero! Ma ricorda, piegate occuperanno comunque meno posto!

 

E la tua valigia perfetta che forma ha?

 

 

Photo by Haupes – Unsplash