I super poteri delle liste

I super poteri delle liste

Le liste in questo periodo dell’anno credo fiocchino come la neve… si creano, crescono e si distruggono appena toccano il suolo.

Liste per i regali, liste dei biglietti d’auguri, liste per la spesa di cene e cenoni… detta così può fare anche un po’ di ansia, vero?

Sì, e in effetti, le liste posso creare ansia.

Lo fanno quando sono viste come un metodo rigoroso e scolastico per incasellare le cose. E lo capisco, perché per molto tempo anch’io le ho vissute così. Poi ho capito che farle bene è davvero d’aiuto, perché liberano la mente.

Ma non solo, le liste hanno un altro potere enorme.

Ti fanno riflettere, ti ci fanno mettere la testa.

Forse non ci hai mai pensato, o non hai dato quest’importanza alle liste, ma il fatto di obbligare la tua mente a fare ordine tra le idee e decidere cosa appuntare e cosa no, cosa centra e cosa no, cosa manca… beh significa fare in modo di guidare il tuo pensiero tra le cose in sospeso e analizzarle per valutarne attinenza, confini, importanza.

Questa non è una cosa da poco, è importantissima e potentissima. Sai come mai? Perché porta il tuo pensiero oltre. Non lo fa fermare ai primi punti della lista, ma fa in modo che siano tutti scritti, uno dopo l’altro.

Le idee non sono più nel tuo pensiero, ma sono ora evidenti e parte di una lista, che sia fatta di puntini, di cerchi in un insieme, di tanti post-it, non ha nessuna importanza, sempre di una lista si tratta.

Ed ecco che questo magico potere della scrittura è davvero utile per elaborare le cose in positivo e in negativo.

Partiamo dal secondo aspetto, così poi chiudiamo con un pensiero felice.

Hai mai fatto una lista di cose negative? Cose da eliminare, cose da non rifare, cose che non amo di me, cose che voglio cambiare… beh, sai qual è la parte bella?

Che la lista ti permette, da un lato di tirare fuori tutto, ma allo stesso tempo di oggettivare i punti, di allontanarli e di eliminarli. Stai già facendo il primo passo, anzi più di uno. Il primo è la consapevolezza, e qui nasce la lista, ma in verità hai anche già fatto il lavoro grosso per lasciar andare le cose!

E se le liste le fai in positivo? Cose che mi piacciono di me, cose che voglio fare, le cose belle di oggi… Ancora una volta ti aiutano a prendere consapevolezza, ma soprattutto, come le ciliegie, una tira l’altra ed ecco che ti ritrovi il cesto pieno di frutta! Se lavori bene sulle liste, il tuo pensiero si farà sempre più positivo e focalizzato su questi aspetti.

Le liste, quindi, non sono banali elenchi, se le vuoi fare a elenco va bene si intende, ma le liste sono molto di più, sono potere per la tua mente e per questo vanno sfruttate.

Ti portano a riempire i tasselli mancanti.

Ti fanno scaricare la mente.

Ti fanno ragionare e riflettere.

Ti fanno fare mente locale.

Ti fanno fare un passo in più.

Utilizza tutti questi aspetti, crea la tua lista speciale e scopri come può essere un vero regalo per la tua persona. In positivo o in negativo, cresci o lascia andare.

Questo sì che è un dono da mettere sotto l’Albero, e se ti va, condividi il titolo della tua lista con me!

 

 

Photo by Joanna Kosinska – Unsplash
Liste di Natale

Liste di Natale

Se non ami le liste e tanto meno il Natale, credo proprio questo sia il post che fa per te.

Credo fortemente che questo sia un periodo dell’anno molto delicato, nel bene e nel male, e che ognuno debba viverlo come preferisce, quindi se non ami fare regali, appendere ghirlande o dedicarti ad amici e parenti, va benissimo.

Ma, sì c’è un ma, arrivare alla vigilia con un peso sullo stomaco perché “non ci vuoi pensare”, ma ti senti obbligato a fare comunque dei regali non è la scelta più opportuna.

Semplicemente perché finirai per comprare un paio di calzetti taglia unica o una qualsiasi cosa, spendendo più di quanto desideri, pur di non pensarci più.

Quindi… organizziamoci, e prendiamo il toro per le corna.

 

Punto n. 1: decidi

 

Decidi a chi vuoi fare un regalo, non sei certo obbligato a farli a tutti, ma prendi una decisione serena. Scrivi i nomi in una lista e se hai qualche idea… scrivila a fianco.

Dalla lista estrapola gli acquisti che devi fare e inizia a pianificare il momento in cui li farai. Dividili per i giorni che hai a disposizione e per le zone in cui andrai a fare acquisti. Segnali in calendario se necesario, proprio come se fossero degli appuntamenti importanti e definiti.

N.B. Meglio prima che dopo, perché l’acquisto è solo il primo passo. Tieni conto che per ogni regalo c’è un pacchetto, un biglietto e una consegna.

Se vuoi proprio essere super organizzato fai anche una piccola griglia con queste voci ogni per ogni regalo. Cioè per ogni regalo aggiungi: idea, acquisto, pacchetto, biglietto, consegna, con la possibilità di spuntare ogni voce.

 

Punto n.2: colma i vuoti di idee

 

Se idee non ne hai, che fare?

Le soluzioni sono diverse, ti faccio qualche esempio:

  • Chiedi aiuto al destinatario, non è detto che non possa voler condividere un piccolo desiderio con te.
  • Parlane con altre persone, le idee nascono inaspettate e quindi perché non metterle nelle chiacchere tra amici?
  • Pensa a soluzioni semplici che si esauriscano, così da non mettere in difficoltà chi riceve il dono. Un esempio? Il cibo 😉 Tutti mangiamo, si tratta solo di scegliere la cosa giusta. A mio avviso se esci dal “loop natalizio” e eviti cioccolato, panettoni, frutta esotica e torrone, sei a cavallo.
  • Regala il tuo tempo, è molto più utile di quanto pensi: togliere un peso ad una persona occupandosi di qualcosa è un dono più che prezioso
  • Regala la tua conoscenza, magari a colleghi e clienti trova una formula che ti piaccia e che non sia invasiva.
  • Regala esperienze: un biglietto a un museo, una mostra, un piccolo viaggio, un buono… fai in modo di dare il via a qualcosa che regala emozione.

Punto n.3: non pianificare i regali e dimenticare il resto

Le liste servono a fare mente locale, quindi in questo periodo tornano più utili che mai… ad esempio?
Le liste delle cene e per ognuna cosa devi portare, cosa devi fare fare. E da queste nasceranno la lista della spesa e le date occupate in calendario.

 

Tutto questo ti sembrerà un’iper-organizzazione, ma credimi se lo fai da subito e alleggerisci la tua mente dal continuare a pensare cosa regalare a chi e quando sarai con chi.

Questo ti permetterà di evitare l’acquisto insensato e costoso dell’ultimo minuto e soprattutto potrai vivere le giornate a ridosso delle feste come piace a te, perché il resto… è già fatto!

 

 

Photo by Sixteen Miles – Unsplash
Noiosi come bambini

Noiosi come bambini

Avere a che fare con i bimbi, soprattutto quelli piccoli, è noioso.

Fanno sempre le stesse cose, amano fare le stesse cose, nello stesso ordine, con gli stessi ritmi e le stesse sequenze. Così da neonati, poi, appena sono un po’ più grandi, chiedono sempre la stessa storia, guai a cambiare anche solo una parola, vogliono fare li stessi giochi e vedere gli stessi cartoni fino a sapere tutto a memoria. Inutile aggiungere che poi spesso fanno sempre le stesse domande 😉

Ma perché tutta questa ripetitività? Perché dà sicurezza, prevedibilità, e soprattutto quando i bimbi sono molto piccoli dà l’illusione di poter governare il mondo circostante.

A uno stimolo segue una reazione, che è sempre quella.

La ripetitività è utile non solo per i più piccini, ma anche per i grandi e la ragione è la stessa: dà sicurezza. Solo che per gli adulti si chiama routine.

Ecco perché è così importante in alcune fasi della giornata poter staccare la spina e affidarsi al fatto che le cose possono essere fatte secondo una sequenza precisa, consolidata e costante.

Da adulti, inoltre, si aggiunge il grande vantaggio che le cose meccaniche e ripetitive sono anche un risparmio di energia. Se ogni volta che fai il caffè la mattina dovessi chiederti qual è la ricetta, quanta acqua, quanto caffè, come si mettono nella moka, per quanto tempo il fuoco va acceso e via dicendo… probabilmente saresti già stanco prima di iniziare la colazione.

Quindi, come da bambino le routine imposte erano molto rassicuranti, ti davano l’idea di controllare il tuo mondo e ti davano il senso del tempo, oggi le routine ti aiutano a risparmiare energia, tempo e soprattutto a rilassarti e prepararti al compito successivo.

Vuoi qualche esempio?

 

LA ROUTINE DI INIZIO LAVORO

  • Fai qualcosa che ti piace, dedicati un momento prima di iniziare il lavoro, 5 minuti di mindfulness, ad esempio, o una piccola sessione di stretching.
  • Fai qualcosa che ti motiva: leggi un articolo del tuo giornale preferito, ascolta un breve podcast…
  • Rivedi la lista delle cose da fare.
  • Valuta le urgenze.
  • Inizia a lavorare (N.B. solo ora leggi le mail).

LA ROUTINE DI CHIUSURA LAVORO

  • Scrivi le cose che sono in sospeso.
  • Riordina le note e gli appunti, mettendo nel posto giusto tutte le informazioni ed eliminando ciò che non serve più.
  • Riordina il desktop, mettendo nel posto giusto tutte le informazioni ed eliminando ciò che non serve più.
  • Riordina la scrivania, archivia il necessario elimina il superfluo.
  • Prepara la lista delle cose per domani.

LA ROUTINE DELLA MATTINA

  • Un momento per te.
  • Arieggia la tua camera, rifai il letto.
  • Un momento per la tua colazione.
  • Bagno, vestiti.
  • Sei pronto per uscire.

LA ROUTINE DELLA SERA

  • Prepara le cose necessarie per l’indomani.
  • Preparati per la notte.
  • Metti in carica i tuoi device lontano dalla camera da letto.
  • Se ti va, bevi una buona tisana.
  • Leggi un po’, qualcosa di piacevole e non troppo impegnativo.
  • Ricorda ciò che di buono è successo oggi.
  • Sogni d’oro!

E tu che routine vuoi aggiungere alla giornata?

 

 

Photo by Alvin Mahmudov – Unsplash
Forse l’hai scordato ma

Forse l’hai scordato ma

Ci sono delle cose che abbiamo sempre fatto da bambini e che ora, proprio perché siamo adulti, ci pare giusto non fare, e invece, in termini di organizzazione personale, varrebbe proprio la pena continuare a fare.

Forse l’hai scordato, ma quando eri bambino eri una persona molto egocentrica, nel senso proprio del termine. Il tuo mondo eri tu, dove finivi tu, al massimo con la propaggine di mamma e papà, finiva il mondo, oltre c’erano le colonne d’ercole, il nulla più totale.

Poi crescendo ti hanno insegnato che non era il caso di essere così egoisti e che invece è bene tenere in considerazione anche le altre persone presenti a questo mondo e magia! Il mondo è diventato un insieme di relazioni e di scoperta. Sì, certo, molto un mondo molto più corretto e interessante, motivo per il quale non ti sto dicendo di tornare ad essere un bimbo egoista…

Ma una cosa di quest’approccio è davvero utile per la tua organizzazione personale: la tua personale e unica prospettiva.

A cosa mi riferisco?

Ai tuoi criteri di importanza, di priorità e di utilità.

Questo è uno dei punti centrali sul quale organizzo il lavoro con i miei clienti e che è un po’ il punto di svolta per l’organizzazione di spazi, archivi e tempo.

Siamo spesso abituati a pensare e, di conseguenza a organizzare, le cose e il tempo in base a categorie generiche o a bisogni comuni: bollette e fotografie catalogate per anno, riunioni programmate al mattino, zucchero in dispensa con il caffè.

Ma il punto è che non è detto che questi criteri siano davvero utili, o meglio siano quelli che realmente fanno per te.

Mettiamo che devi trovare le bollette per tipo di abitazione, hai due case e non vuoi mischiare i conti, che le mail le cerchi per mittente, che ami dormire al mattino e lavori meglio il pomeriggio, che usi lo zucchero solo per le torte. Non sarebbe stato meglio archiviare le bollette per edificio, le mail per persona, pianificare le riunioni il pomeriggio e mettere lo zucchero con la farina? Tutte cose sbagliate?

No, ragiona un po’ da bambino e seguimi ancora un attimo. Se dai da riordinare dei giocattoli a un bimbo lui non seguirà necessariamente le categorie classiche: pupazzi con pupazzi, costruzioni con costruzioni, molto probabilmente farà delle scelte personali: personaggi buoni e cattivi, libri che gli piacciono e no… e via dicendo.

Quindi quello che ti suggerisco è:

ritorna alla tua personale prospettiva, l’unica davvero utile, perché questa è riferita ai tuoi bisogni e alle tue necessità

cerca di capir la natura dei tuoi bisogni, crea le tue personali categorie e classificazioni e, in base a questo, imposta l’organizzazione che fa per te, sia per quanto riguarda i tuoi spazi, sia per i tuoi archivi.

E se vuoi andare un po’ più a fondo fai lo stesso anche per il tuo tempo. È giusto ragionare anche secondo le priorità personali per decidere che cosa va messo veramente nel proprio tempo. Questa prospettiva ti può far riflettere su cosa per te e è davvero importante, e poi, a seconda delle urgenze, capire cosa davvero mettere all’ordine del giorno.

E se vuoi tornare un po’ bambino e fare con me questo viaggio di scoperta… beh, chiamami!

 

 

Photo by Liane Metzler – Unsplash
Le chiavi di ricerca

Le chiavi di ricerca

“Ma era sotto articoli o in rassegna stampa?”

“La contabilità era la cartellina rossa o quella blu?”

 

 

Ti capita di non avere la più pallida idea di dove andare a cercare qualcosa di importante nei tuoi archivi e non sapere come ritrovare quella foto o quel file?

Succede, ma è una cosa che si può prevenire, a mio avviso, con due semplici pensieri.

 

Quando archivi qualcosa pensa a te stesso come se avessi perso la memoria, come se fossi la versione sciocca di te.

Me lo avrai sentito dire tante volte, ma il percorso più logico e semplice si trova proprio pensando a noi stessi senza memoria, un po’ più stupidi, come a dire “estranei a se stessi”.

Se poi vuoi proprio fare la prova del nove, prova proprio a far trovare qualcosa a un estraneo e vedi se funziona 😉

 

L’altro pensiero, che non consideriamo spesso, sono le nostre caratteristiche specifiche per la ricerca, quelli che sono i metadati in un archivio vero e proprio e che per te possono essere le chiavi di ricerca, le famose etichette. In breve, queste devono rispondere alla domanda “come cercherai questo dato in futuro?”

Questo ragionamento è valido per gli archivi di dati, quindi i database, ma anche per le mail.

 

Ti consiglio in primis di non metterne una soltanto a meno che non siano proprio cose che cercherai solo con un criterio, ad esempio anche le fatture potrebbero avere due chiavi: per cliente e per anno.

Allo stesso modo non ti consiglio di abusarne, perché se ne metti troppe le ricerche saranno pressoché inutili. Hai mai provato a cercare qualcosa di specifico in Amazon per poi vedere che viene fuori di tutto? Non ti viene un po’ di fastidio? Ecco, evita di far succedere la stessa cosa alle tue ricerche. Sii specifico nell’assegnazione.

L’ultima indicazione che ti vorrei dare è quella di mettere parole che per te hanno significato e non necessariamente per il mondo esterno.
Se ad esempio per te le parole geografia e paesaggio hanno due accezioni diverse, usale secondo la tua personale classificazione. L’importante è che per te sia sufficientemente chiara ed esaustiva per andare a colpo sicuro nell’assegnazione.

Questo è un importante aspetto poco considerato che ti permette di essere ordinato da un lato, ma anche esaustivo e cioè evitare di lasciar fori qualcosa.

Ricorda qualche elemento può essere estraneo alla catalogazione, ma se sono già una decina, vuol dire che manca una categoria 😉

 

Questa è la bellezza degli archivi:

 

devono sì essere logici, ma anche su misura per te, perché le chiavi di ricerca devono essere utili a te (o al tuo gruppo di lavoro) ed è per questo che ti consiglio di usare le tue parole, il tuo linguaggio, ma con semplicità e precisione.

 

E per finire… non scordare le etichette. Sì, oggi è tutto chiaro: contabilità rosso, bollette blu, ma, ancora una volta, perché far fare fatica alla nostra mente? Semplifica!

E tu fatichi con le tue parole chiave? Se la risposta è sì, sono qui per aiutarti, chiamami!

 

 

Photo by Marjan Blan Marjanblan – Unsplesh