Profumo di casa

Profumo di casa

Ogni volta che sento il profumo delle caldarroste la mia mente corre ai luoghi dove sono cresciuta, ai cartocci di carta di giornale caldi tra le mani. Sono ricordi molto forti e arrivano alla mia mente alla velocità della luce, senza che io ci possa fare nulla.

Succede anche a te per qualche profumo particolare?

Credo che tutti noi abbiamo un qualche ricordo legato ad un odore, a un profumo, a volte è una sensazione confusa riguardo ai dettagli di evento, ma il ricordo dell’odore è al contrario sempre forte e chiaro.

Chiamiamolo l’odore dei ricordi, di ciò che non riusciamo a lasciar andare.

Te lo racconto perché spesso le case hanno un odore specifico, gli abiti e gli oggetti, e questo rende il tutto complesso se è una cosa che dobbiamo lasciar andare.

Cosa ci può aiutare in questo?

Un pensiero molto importante: i nostri ricordi rimangono con noi anche senza le cose che li generano, siano esse materiali o immateriali.

Non è semplice applicare questo concetto nella pratica di tutti i giorni, perché sfruttano uno dei nostri sensi più ancestrali e profondi e quindi molto radicato in tutti noi.

Allo stesso tempo bisogna anche capire come l’alleggerirsi di qualcosa non significa eliminarlo dalla nostra memoria. Non stai perdendo una parte di che non tornerà mai più, non capiterà di dimenticare qualcosa solo perché non è più fisicamente con te.

Anzi, tu sarai libero di fare nuove esperienze e di accogliere importanti novità proprio perché del ricordo hai fatto il tuo valore aggiunto.

Quindi… sentire le caldarroste non mi fa sentire nostalgia, mi fa ricordare da dove sono venuta e soprattutto mi ricorda un momento felice della mia vita, di fatto mi ricorda il punto di partenza, non l’arrivo.

E il tuo odore di casa qual è?

Noia? Sì, la voglio

Noia? Sì, la voglio

Ti ricordi le estati di quando eri bambino?

I lunghi pomeriggi senza nulla da fare, nulla di specifico. Non c’era scuola, i compiti erano fatti o comunque non ci si pensava e il sole rimaneva alto a lungo.

Che fare? Nulla di speciale… in effetti. Non erano giornate programmate dall’inizio alla fine, anzi, ben pochi erano gli impegni fissi. Forse il pranzo e la cena, ma per il resto?

Per il resto eri padrone del tuo tempo. All’inizio capitava di annoiarsi e non saper bene che fare, i giochi erano sempre gli stessi e non è che si potesse fare sempre qualcosa di nuovo.

Poi, come per magia, nascevano i giochi più improbabili e il tempo volava, in un batter d’occhio era sera e il giorno dopo si ricominciava daccapo.

Dove voglio arrivare? Al fatto che la noia era apparente e soprattutto funzionale. Dai momenti apparentemente inutili, mescevano le idee migliori, i giochi più belli.

E così ti esorto a fare un po’ lo stesso: datti la possibilità di annoiarti un po’.

All’inizio sarà difficile, faticoso, non è facile staccare la spina… ma dopo un primo momento di black out totale, ecco che arrivano le idee e la mente crea i giochi più belli, e arriveranno le nuove idee.

Tu annotale e lascia fluire i pensieri… vedrai che sarà un momento utile e positivo!

Provaci e raccontami che idea è arrivata!

Ti lancio una sfida

Ti lancio una sfida

Oggi voglio lanciarti una sfida.
In tema di compiti per le vacanze e di valigie, vorrei farti fare una prova.

Fare le valigie può essere molto complesso e impegnativo. Che tempo farà? E se improvvisamente venisse freddo? E se poi dovessi fare una giornata diversa da quelle programmate e mi servisse anche quel vestito particolare?

Con queste premesse la valigia si riempie di ogni cosa e tu ti sentirai pronto ad affrontare una crociera con serate di gala e allo stesso tempo a essere in cima ad una vetta innevata.

Come sai mi piace molto il concetto di viaggiare leggeri, che, di fatto, è più una questione mentale che fisica.

Nel senso che non vuol dire necessariamente essere senza valigia, quanto piuttosto con una valigia adatta al tipo di viaggio e che contenga ciò che ti serve, con una cosa leggera e una pesante in più 😉

Non occorre, infatti, che la valigia diventi un secondo armadio, se ci pensi spesso si finisce per usare meno cose di quelle che si pensa e che quindi sarebbero potute tranquillamente rimanere a casa.

Questo non vuol dire non avere con sé tutto l’occorrente, quanto piuttosto non esagerare e avere fiducia che, anche con le cose scelte, la vacanza andrà bene, avremo ciò che ci serve e che, anche in caso di imprevisti, ce la sapremo cavare.

Pensa dunque alla valigia dell’ultimo viaggio e ciò che hai riportato a casa senza avere mai usato. Se fai una vacanza simile, lascialo a casa.
Se la vacanza è diversa, fai lo stesso ragionamento, e lascia a casa una cosa che hai aggiunto pensando “e se”.

Questa è la sfida “prova a lasciare a casa qualcosa”.

Vedrai che… si può sopravvivere senza e che se lavori bene su questo concetto, poi non farai più una valigia pensando “e se”, piuttosto ne farai una pensando “se” quindi metterai in lista e in valigia solo le cose utili ad affrontare la vacanza e per il resto, sarà sufficiente un po’ di adattamento!

Evoluzioni

Evoluzioni

Questo è un mese speciale per me: è il mese del mio compleanno e la prossima settimana scatta una cifra tonda tonda – ups – e per questo ho voluto dedicare il mese al concetto di evoluzione.

Sì, perché noi non siamo gli stessi in tutta la vita, cambiamo noi e cambiano le nostre esigenze.

E di questo dobbiamo esserne consapevoli, perché non tutte le cose ci accompagneranno per sempre, anche le cose alle quali siamo molto affezionati prima o poi si romperanno, saranno troppo lise per essere portate, non andranno più bene. Tutte queste cose prenderanno un’altra strada e noi dovremmo essere capaci di lasciarle andare.

Dobbiamo anche essere capaci di vedere questi cambiamenti come una parte positiva di crescita.

Ciò che ci accompagna: gli oggetti, le persone che frequentiamo, le attività con le quali occupiamo il nostro tempo, sono ciò che fa noi quello che siamo, quindi ogni tempo ha le sue necessità, i suoi ritmi, i suoi compagni di viaggio. E non si passa da una fase all’altra senza aver chiuso la precedente.

Una sola cosa a mio avviso non va persa ed è la passione della scoperta di essere bambini: la voglia di provare, di giocare e di sperimentare. Perché questo è il motore della nostra evoluzione.

Quindi sii partecipe della tua evoluzione e lascia andare ciò che non è più parte di te: oggetti che non ti rappresentano, persone che non ti ascoltano, attività che ti frenano.

Datti sempre la possibilità di essere il meglio di ciò che sei!

Decluttering estivo, il tempo

Decluttering estivo, il tempo

Il tempo dell’estate è un tempo magico, le giornate sono calde e lunghe e spesso le città si fanno deserte. E’ un momento nel quale è indispensabile rivedere i nostri ritmi, il nostro tempo. Vuoi per il caldo, vuoi per la stanchezza, siamo costretti a rallentare.

Ma questo è sempre un male? Io dico di no, perché è un’ottima scusa per fare un po’ di decluttering del nostro tempo, è, infatti, un’occasione per rivalutare ciò che facciamo nella nostra giornata.

E’ tutto importante?

Ci sono cose che facciamo solo per abitudine e che in verità sono una perdita di tempo? Come scoprirlo? Di solito in vacanza o quando le giornate non sono pressanti e di corsa, capita di cambiare la routine e di fare cose che fino a quel momento non si sono fatte:

  • fare attività diverse: una passeggiata in più, leggere un libro nuovo…
  • cambiare la colazione o provare un abbinamento a pranzo mai sperimentato
  • mettere un vestito che non avevi ancora messo quest’anno

Cosa ci insegna tutto questo?

Che siamo esseri dai mille colori e dalle mille opportunità, diamoci la grande occasione di cambiare qualcosa e rinfrescare la nostra giornata!

Elimina le cose che non hanno importanza e se proprio c’è qualcosa che devi fare e non ti piace molto, cerca di farlo in modo efficiente, senza sprecare tempo e poi gratificati facendo qualcosa che ti piace di più.

Approfitta della leggerezza dell’estate e rendi anche la tua giornata più solare e più adatta a te!