Provaci!

Provaci!

D’estate mi capita spesso di fare dei lunghi periodi fuori casa, un po’ per le vacanze, un po’ perché mi sposto e non lavoro a Venezia, un po’ perché cambio un po’ la mia routine per via del caldo… fatto sta che le giornate sono sempre un po’ diverse dal solito, quindi le mie abitudini devo un po’ cambiare.

Sì, tutto ciò che fai normalmente non trova più il suo momento ideale e la sua sequenza. Magari solo il rito del caffè o la lettura dei quotidiani, sia al lavoro sia a casa.

Credo però che questa sia una grande chance.

Ad esempio, questo è un ottimo momento per provare a fare qualcosa di nuovo che di solito non fai e valutare se è davvero una buona abitudine da prendere: cambiare la colazione o l’ordine delle cose che fai lavorando.

I cambiamenti vanno sempre un po’ provati e quale momento migliore se non quando già le cose sono diverse dalla normalità?

Quindi… ultimo compito a casa per le vacanze:

prova a fare qualcosa di nuovo e di diverso!

Una colazione migliore, un vestito diverso dal solito, un nuovo prodotto per la cura della casa, un nuovo programma per gestire un lavoro, un nuovo format per le tue riunioni, un nuovo modo per affrontare un vecchio progetto… scegli ciò che vuoi e che ti ronza in testa da un po’ e che non hai mai avuto il coraggio di provare!

Provalo intanto per un po’ di tempo, e se ti fa sentire meglio, allora… considera l’opportunità di cambiare la tua abitudine e aggiungere questa novità.

E tu cosa hai scelto di provare?

Il mio balcone succulento

Il mio balcone succulento

E se i compiti non andassero fatti sempre? Oggi ti parlo di “non compiti” e in particolare in due accezioni.

La prima è del tutto personale. Guardo verso il mio balcone e devo dire la verità… un po’ mi si stringe il cuore, c’è la metà dei fiori che speravo… le mie piante succulente e grasse sono una meraviglia, ma il resto lascia molto a desiderare.

Perché te lo racconto? Perché, come sai, la vita è fatta di compromessi, e questo è stato il mio di quest’anno. La primavera ha ritardato e quando avevo tempo, non era stagione… quindi quest’anno il mio “progetto terrazzino fiorito” è saltato. Avrei potuto stringere un po’ i denti e impegnarmi, ma ho scelto di lasciar stare e accontentarmi.

Questo perché ogni tanto anche i compiti vanno saltati:

il tempo è una risorsa finita e non si moltiplica.

Quindi se scegli di usarlo facendo qualcosa non ne avrai più per usarlo per qualcos’altro. Di fatto siamo noi che scegliamo come impiegare il nostro tempo… e a volte ci sono dei compiti, che ci piacciono, che dobbiamo lasciare da parte.

Questo non significa che non curerò mai più il mio balcone, magari il prossimo anno avrò dei fiori spettacolari, significa piuttosto che ho fatto una scelta e quest’estate va così.

Te lo racconto perché spesso si dice di non aver tempo di fare qualcosa, di non riuscire a dedicarsi a qualcosa, di non poter staccare… bene ogni tanto i compiti sono proprio “non compiti”. È questione di consapevolezza e di scelte.

Mio malgrado, dunque, non posso lamentarmi di non avere un balcone sahariano, ho scelto così 😉
Ma cosa ho guadagnato in cambio? Beh, in verità molto: tempo di studio, di lavoro, che quest’anno valevano molto per me.

Quindi impara a vedere anche il rovescio della medaglia: il tempo che non finisce in qualcosa va in qualcos’altro.

Oltre al non fare c’è un’ottima seconda soluzione… ti viene in mente? Sì: delegare! Ecco la seconda accezione dei “non compiti” che ti voglio ricordare oggi.

Nei periodi intensi non farti troppe remore, cerca qualcuno a cui delegare le cose che desideri comunque fare e che al momento non riesci a seguire. Magari non sarà per sempre, oppure sarà proprio l’occasione per scoprire, grazie a questa delega, delle attività che avevi sempre messo da parte! Ricorda: per crescere la cosa migliore è delegare ciò che si fa meglio 😉

E tu, cosa scegli? Il “non fare” o il “delegare”? Pensa anche che ciò che resta sarà ciò che occuperà e, soprattutto, che darà valore al tuo tempo!

Noia? Sì, la voglio

Noia? Sì, la voglio

Ti ricordi le estati di quando eri bambino?

I lunghi pomeriggi senza nulla da fare, nulla di specifico. Non c’era scuola, i compiti erano fatti o comunque non ci si pensava e il sole rimaneva alto a lungo.

Che fare? Nulla di speciale… in effetti. Non erano giornate programmate dall’inizio alla fine, anzi, ben pochi erano gli impegni fissi. Forse il pranzo e la cena, ma per il resto?

Per il resto eri padrone del tuo tempo. All’inizio capitava di annoiarsi e non saper bene che fare, i giochi erano sempre gli stessi e non è che si potesse fare sempre qualcosa di nuovo.

Poi, come per magia, nascevano i giochi più improbabili e il tempo volava, in un batter d’occhio era sera e il giorno dopo si ricominciava daccapo.

Dove voglio arrivare? Al fatto che la noia era apparente e soprattutto funzionale. Dai momenti apparentemente inutili, mescevano le idee migliori, i giochi più belli.

E così ti esorto a fare un po’ lo stesso: datti la possibilità di annoiarti un po’.

All’inizio sarà difficile, faticoso, non è facile staccare la spina… ma dopo un primo momento di black out totale, ecco che arrivano le idee e la mente crea i giochi più belli, e arriveranno le nuove idee.

Tu annotale e lascia fluire i pensieri… vedrai che sarà un momento utile e positivo!

Provaci e raccontami che idea è arrivata!

Ti lancio una sfida

Ti lancio una sfida

Oggi voglio lanciarti una sfida.
In tema di compiti per le vacanze e di valigie, vorrei farti fare una prova.

Fare le valigie può essere molto complesso e impegnativo. Che tempo farà? E se improvvisamente venisse freddo? E se poi dovessi fare una giornata diversa da quelle programmate e mi servisse anche quel vestito particolare?

Con queste premesse la valigia si riempie di ogni cosa e tu ti sentirai pronto ad affrontare una crociera con serate di gala e allo stesso tempo a essere in cima ad una vetta innevata.

Come sai mi piace molto il concetto di viaggiare leggeri, che, di fatto, è più una questione mentale che fisica.

Nel senso che non vuol dire necessariamente essere senza valigia, quanto piuttosto con una valigia adatta al tipo di viaggio e che contenga ciò che ti serve, con una cosa leggera e una pesante in più 😉

Non occorre, infatti, che la valigia diventi un secondo armadio, se ci pensi spesso si finisce per usare meno cose di quelle che si pensa e che quindi sarebbero potute tranquillamente rimanere a casa.

Questo non vuol dire non avere con sé tutto l’occorrente, quanto piuttosto non esagerare e avere fiducia che, anche con le cose scelte, la vacanza andrà bene, avremo ciò che ci serve e che, anche in caso di imprevisti, ce la sapremo cavare.

Pensa dunque alla valigia dell’ultimo viaggio e ciò che hai riportato a casa senza avere mai usato. Se fai una vacanza simile, lascialo a casa.
Se la vacanza è diversa, fai lo stesso ragionamento, e lascia a casa una cosa che hai aggiunto pensando “e se”.

Questa è la sfida “prova a lasciare a casa qualcosa”.

Vedrai che… si può sopravvivere senza e che se lavori bene su questo concetto, poi non farai più una valigia pensando “e se”, piuttosto ne farai una pensando “se” quindi metterai in lista e in valigia solo le cose utili ad affrontare la vacanza e per il resto, sarà sufficiente un po’ di adattamento!

Compiti per le vacanze

Compiti per le vacanze

Quando ero bambina e finiva le scuole mi piaceva molto andare subito a comprare i libri per le vacanze.

Non mi piaceva fare i compiti, ma l’idea di avere un libro nuovo da disegnare, colorare, mi piaceva un sacco. C’è da dire che spesso i libri delle vacanze erano più belli del sussidiario, più colorati, più divertenti e quindi mi piacevano di più e mi alleggerivano il “duro” compito delle lezioni in vacanza.

Ti parlo di questo perché anche adesso che sei “grande” vale la pena fare lo stesso sforzo e darsi i compiti per le vacanze.

Non è necessario siano veri compiti, quando il fatto che tu decida cosa vuoi fare e che lo porti a termine.

Spesso l’estate è un momento nel quale l’energia va un po’ a zero, allora il compito per le vacanze sarà: riposarsi.

Se invece lavori in questo periodo, allora il mio consiglio è scegli il lavoro da fare in base a dove sei.

Non ci si pensa sufficientemente, ma non è che per lavorare si debba per forza essere in ufficio. Se sei un libero professionista puoi anche valutare ambienti diversi in base ai lavori che devi fare.

Quindi, se hai bisogno di documenti e di silenzio, di sicuro l’ufficio è di scuro il posto ideale. Ma se devi studiare, leggere, creare allora puoi valutare anche altri luoghi, così da rendere produttivi anche momenti che altrimenti non lo sarebbero.

Ad esempio… perché non stare seduti in terrazza all’ombra a leggere?

Oppure andare in un bosco per fare un po’ di braistorming?

Quello che voglio dire è che questo è un momento dell’anno nel quale si può stare più facilmente all’aria aperta, vale la pena approfittarne e considerare come svolgere in maniera alternativa le cose di sempre.

Cambiare aria e cambiare luogo può fare bene, dare nuova energia, quindi provaci.

Certo, se non sei un amante della natura o se sei facile alle distrazioni, questi esempi non fanno per te. Ma in caso ci sono le biblioteche, i caffè letterari… o anche solo i caffè.

Il compito è proprio questo: pensa in maniera diversa e cerca di aprire la mente. Datti dei compiti precisi e dei luoghi precisi dove svolgerli.

Mi raccomando pensa a cose concrete e fattibili e poi, fammi sapere come è andata!