Questo è un periodo dell’anno controverso: magico per molte creature, di solito quelle piccole, sotto il metro o giù di lì, pressante e demotivante per quelle sopra il metro e mezzo, che si sentono piene di doveri, corse ai regali e chiusure di fine anno.
Quello che vorrei fare con te in questi ultimi post dell’anno è assaporare la bellezza del tornare con la mente a essere alti meno di un metro.
“Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”
Antoine De Saint-Exupery
La tua memoria come va? Si tratta di una cosa tutt’altro che scontata, ma nel mondo degli adulti, essere bambini è una cosa davvero importante.
I bambini non si fanno poi tanti problemi: esprimono i propri sentimenti, li vivono e li lasciano andare con semplice genuinità.
Parliamo proprio di questi sentimenti e iniziamo con la cosa più semplice e genuina: la meraviglia.
Hai presente la faccia di un bambino mentre scarta un regalo? Mentre ascolta storie intrise di personaggi magici? Mentre assapora il sapore dei fiocchi di neve? Occhi spalancati, bocca aperta e attenzione totale.
E tu quando ti sei sentito così l’ultima volta? Probabilmente non lo ricordi. Probabilmente il mondo degli adulti non ci dà la possibilità di essere così genuini e semplici.
Ma questo non significa che non possiamo fare uno sforzo in più per approcciare le nostre giornate e il nostro lavoro con un sincero desiderio di meraviglia, portando nel cuore quella semplicità di vivere e quel sano “lasciar andare le cose”. Certo, non sempre, non tutti i giorni, ma credimi, vale veramente la pena tentare.
Come fare dunque? Come sentirsi un po’ bambini in questo mondo di adulti?
Dedicando del tempo a ciò che ti piace, perché questo è ciò che ti dà energia e voglia di fare.
E così puoi fare tua la semplicità di quell’essere bambini. Hai presente cosa succede dopo che un bimbo smette di piangere? Torna il sorriso e si ricomincia da zero. Sembra incredibile, ma è proprio così.
Questa è una cosa che gli adulti non fanno, costa fatica, molta più di quanta ci si aspetti, e spesso il rancore, la paura di uno sbaglio, la frustrazione di un fallimento rimangono appiccicati come piattole e si torna a essere sereni dopo un sacco di tempo, troppo.
Bene… impara a ricordare e fai come un tempo: lascia andare, sperimenta, vai oltre.
Lascia stare ciò che non va bene e ricomincia daccapo, e, se puoi, con la giusta dose di meraviglia.
Questo è l’atteggiamento giusto, con il quale lavoro con i miei clienti. Si lavora sulle priorità, sulla scelta di cosa portare con sé e cosa no, e quindi anche lasciando andare ciò che non va più bene, ciò che non serve. Questo, molto in sintesi, è un corretto percorso di decluttering.
Ci avevi mai pensato?
Non è egoismo, ma piuttosto significa vivere nel presente e nell’onestà verso sé stessi, consapevoli di sapere ciò che piace, ciò che è utile, e ciò che non piace, ma che è comunque importante fare (sì anche i bimbi fanno cose che non piacciono, ma solo se è importante farle).
Quindi, come ci ricorda il piccolo principe, ricorda, anche tu sei stato bambino, hai vissuto di meraviglia e di leggerezza.
Perché non rifarlo anche ora?
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