Cattive abitudini ed effetti positivi

Cattive abitudini ed effetti positivi

Ci sono delle abitudini che di per sé sono negative, ma che portano allo stesso tempo degli aspetti positivi.

Un esempio tra tutti è quello del tabacco. Il fumo non è una cosa positiva, ma il fatto di voler fare una pausa permette di interrompere il lavoro e creare un momento di recupero di energia e soprattutto porta a socializzare indipendentemente dalla propria posizione: nella zona dedicata si possono incontrarsi persone che altrimenti non avrebbero nulla in comune, ma che, con la scusa del fumo, condividono una “passione” e un momento di relax.

Come possiamo quindi avere i benefici di abitudini negative eliminando le abitudini stesse?

Con un pizzico di organizzazione e pianificazione.

Come sempre il primo passo è la consapevolezza: guardiamo cosa ci fa piacere e perché. Cerchiamo di capire i lati positivi della faccenda e quindi di valutarne il valore indipendentemente dall’abitudine stessa. Nel mio esempio il valore aggiunto è la pausa, lo stacco, il fatto di sgranchire le gambe.

Cerchiamo di capire come mai abbiamo intrapreso quell’abitudine negativa e perché è negativa. Spesso si fuma perché si è provato per caso e perché poi piace il fatto in sé, pur sapendo che non fa bene alla salute. Da questa consapevolezza cerchiamo di capire come prendere i lati positivi e basta: impariamo ad occupare il tempo del fumo e il fatto di voler avere qualcosa da fare, di aver bisogno di un rituale.

Quindi, fai la pausa mangiando un frutto e respirando una boccata d’aria, magari continuando a fare due chiacchere con i colleghi, in un’area relax e non più in un’area fumatori.

Ricorda… le abitudini sono contagiose, sai mai che facendolo tu, poi non ti seguano anche gli altri.

 

Tempi morti? Fai lavorare le tue orecchie!

Tempi morti? Fai lavorare le tue orecchie!

Ti ho già parlato del fatto che ogni momento è buono e che a me piace organizzare i tempi morti. Più che altro mi piace dedicare il tempo a ciò che più mi piace. Se sono stanca e ho un tempo morto cerco di rilassarmi e distrarmi, ma se ho dei lunghi tempi morti e voglio fare qualcosa… mi piacere trovare delle soluzioni adatte.

Questo mese ti parlo dell’ascolto.

Quindi, se vuoi darti al relax, perché non ascoltare la natura intorno a noi? La primavera sta scoppiando, aguzza i tuoi sensi e ascolta gli uccellini, il vento tra le foglie, i suoni che ti circondano. E se sei per strada, senza farti troppo gli affari degli altri, ascolta ciò che dicono. Hai mai provato ad osservare e ascoltare il mondo intorno a te? Può essere di grande ispirazione, quindi dedica un po’ del tuo tempo libero a conoscere ciò che ti circonda.

Se invece vuoi fare qualcosa di più impegnativo, hai mai pensato agli audiolibri? Sono molto utili se ad esempio fai lunghi tragitti in macchina o a piedi, sono anche d’aiuto per alleviare la mente se stai facendo cose un po’ noiose e ripetitive.

Ecco quindi che in internet puoi trovare un sacco di libri letti dagli autori stessi o da voci molto capaci. E perché non ascoltare un manuale su qualcosa di nuovo o dei podcast?

Organizzati in modo da avere sul cellulare o sulla musica della macchina un audiolibro e così anche il prossimo viaggio potrà essere più interessante!

E tu, hai qualche audio libro da consigliare? Scrivilo nei commenti 😉

Carnevale, ogni scherzo vale

Carnevale, ogni scherzo vale

Sarò diretta e andrò dritta al punto: ma tu con te stesso, scherzi mai?

A volte non è necessario prendere sempre tutto secondo la parte seria, dobbiamo anche saperci divertire e alleggerire un po’. Quindi…

approfitta del carnevale e gioca un po’ con te stesso 🙂

Prendere le cose con leggerezza significa anche iniziare la giornata di lavoro con un saluto, una battuta con il tuo collega, o semplicemente chiedendogli come sta. Non occorre sempre iniziare sbuffando sulle cose da fare che, detto tra noi, rimangono comunque le stesse.

Così, prendere alcune cose con un po’ di leggerezza durante la nostra quotidianità non guasta. Soprattutto se capitano degli imprevisti, molto dipende dal nostro approccio. Un po’ come ci racconta Davide Cardile in quest’articolo, ognuno ha il lunedì che si merita.

E così leggerezza significa anche prendersi i propri spazi, farsi un regalo ogni tanto, saper guardare anche il lato bello delle cose e saper apprezzare anche la magia delle piccole cose.

Ecco perché il mercoledì faccio un gioco che si chiama #unminutoperte. L’idea è proprio questa: ricordarti l’importanza di saper dare una ventata di freschezza alla giornata anche solo con un minuto di leggerezza e di consapevolezza.

Quindi… Questa settimana ti do ben tre compiti!

  1. Dedicati un minuto per te!
  2. Manca poco alla fine del carnevale e approfittiamone fino in fondo. Alleggerisci la tua giornata di ciò che è negativo, che consuma inutilmente il tuo tempo e le tue energie. Provaci: analizza la tua giornata e trova un aspetto che vuoi cambiare, un’abitudine, un modo di fare qualcosa che non ti soddisfa. E’ sufficiente una piccola cosa, anche solo con un gesto e vedrai che sarà un grande cambio!
  3. E infine, ricorda, non sai mai chi hai di fronte, cosa sta passando la persona che incontri, quindi… rispetta i tuoi ed i suoi spazi, i tuoi ed i suoi tempi e sii educato. Anche un sorriso è un’ottima leggerezza.
Il risveglio del primo dell’anno

Il risveglio del primo dell’anno

Il mio primo giorno dell’anno è iniziato con un gran regalo: la neve. Ho passato quasi tutta la mattina a guardare la neve che cadeva morbida sulle fronde degli alberi.

È stato un momento importante perché mi ha ricordato il valore del tempo per sé, dei momenti nei quali, in effetti, non è sempre necessario fare qualcosa, nei quali basta ascoltare. Ascoltare ciò che vediamo, ciò che sentiamo e magari è anche un buon momento per lasciare che i pensieri vaghino senza troppo controllo.

Ho scelto di iniziare il blog del 2018 condividendo quest’esperienza perché spesso mi accorgo che non sono molto brava a rallentare, a prendere del tempo per non fare nulla. Sono al contrario molto brava a organizzare tutti miei tempi e a renderli efficienti, ma in effetti… lo dico spesso: il tempo del “fare” e del “non fare” sono ugualmente importanti, ed ecco che i fiocchi di neve soffici e silenziosi me l’hanno ricordato.

Quindi concludo condividendo uno dei miei buoni proposti del nuovo anno: non essere troppo esigente e cercare di rispettare anche i miei “non tempi”.

E tu, ci vuoi provare con me?

E per ispirati un po’ ecco il breve video che ho condiviso proprio quel giorno su Instagram.

 

Sii educato con te stesso

Sii educato con te stesso

In tema di bon ton non possiamo non pensare anche a noi stessi. Sei educato con te? Io non sempre, e per questo ogni tanto cerco di ricordarmi le buone maniere. Ad esempio, partendo dalle piccole cose, mi do il buon giorno con un po’ di tempo per me.

Cerco anche di ricordarmi che buona educazione vuole che quando sei felice tu lo esprima, anche con te stesso. Quindi… impara a farti un complimento e a gratificarti. In particolare, quando devo fare qualcosa che mi pesa particolarmente, penso anche a cosa potrò fare una volta terminato l’arduo e noioso compito, qualcosa che mi piace e che mi da’ soddisfazione, così sono più motivata a fare in fretta ciò che mi pesa. Credo sia buona educazione nei confronti di noi stessi alternare compiti noiosi e piacevoli, cercando di dare equilibrio e serenità alle nostre faccende quotidiane. E tu che ne pensi?

Dobbiamo imparare a riconoscerci quando facciamo una cosa fatta bene, magari con una piccola ricompensa.

Quindi, ogni tanto, dirci che siamo bravi, ci sta!

Altro aspetto del bon ton con noi stessi… è saper fare delle pause degne di tale nome. Non tutti riposiamo allo stesso modo, non tutti occupiamo il nostro tempo libero facendo le stesse attività. Ma se ti conosci bene, sai cosa devi fare per ricaricarti e trovare nuova energia.

Ricordati di metterlo in pratica ogni volta che serve! Scegli la tua attività per la pausa breve, mentre lavori o a fine giornata, una telefonata ad un amico, una piccola passeggiata, un tè con un amico, un giro in libreria, una lezione in palestra… e quella per la pausa lunga, magari nel week end, la visita ad un museo, una cena tra amici, una camminata nei boschi!

E tu, quanto sei educato con te stesso?