Ci penso dopo

Ci penso dopo

Quante volta hai pensato… “e questo dove lo metto? Mah… intanto lo appoggio qui e poi ci penso”

E quel poi diventa mai. E così si generano gli accumuli di volantini, le superfici si ingombrano di regali che ti piacciono, ma solo la metà, l’inbox raccoglie un centinaio di mail.

È un dato di fatto, si pensa che la scelta più saggia sia sempre quella di aspettare, di valutare, di avere un momento per poter capire meglio cosa fare, ma molto più realisticamente ogni volta che non scegli stai procrastinando una decisione e procrastinare una decisione spesso significa creare caos e disordine, non solo fisico, ma anche mentale.

Così il fatto di avere bene a mente cosa ti interessa e cosa no, cosa ti è utile e cosa no, ti aiuta anche ad alleggerire il processo decisionale e quindi a risparmiare energia.

È un po’ come prevenire il problema alla radice, ma quando si tratta di procrastinare sembra sempre una cosa lontana e comunque che non ci appartiene. Al contrario se ci pensi si tratta di una somma di piccole scelte “lo tengo o lo butto” “lo metto via o lo lascio qui” “mi piace, non mi piace” che però sommate, mattoncino dopo mattoncino, creano un solido muro che diventa invalicabile.

Quindi la cosa sulla quale vorrei farti riflettere oggi è questa: pensala al contrario, per le cose semplici scegli subito e agisci!

Il momento migliore per fare qualcosa, di fatto, è sempre ora.

Quindi apri una mail, leggila e decidi subito se ti interessa o meno e fai seguire un’azione: rispondi se ti richiede due minuti, mettila nella lista delle cose da fare o nell’archivio se ti interessa e altrimenti… cestino!

Stai usando una forbice e hai finito di lavorare? Non pensare la lascio qui e poi ci penso. Mettila subito al posto giusto! Ecco che decidere di destinare un posto a ogni cosa e a ogni cosa un posto è un ulteriore aiuto a non procrastinare.

Hai quel regalo che ingombra il tavolo e proprio non ti dice nulla? Via! Portalo a una pesca di beneficenza, mettilo in vendita su un sito, regalalo a chi può piacere, ma non lasciare che il tuo spazio sia ingombro di decisioni procrastinate.

E se qualcuno ti cerca e ti dice vediamoci, perché non fissare già un appuntamento?

Ricorda: il 75% delle decisioni procrastinate dipendono dal fatto di non mettere subito la cosa al posto giusto.

Che si tratti di un oggetto, di un impegno o di una priorità è la stessa cosa.

E per te quale sarà la scelta non più procrastinata?

Photo by Avinash Kumar – Unsplash

Casanza

Casanza

Quest’anno è un po’ particolare e nel mese di agosto avevo pensato di parlarti di valige, uno dei miei cavalli di battaglia… mi prendono in giro per quanto sono piccole e quante cose possono contenere!

Ma non so se le farai e le userai e allora ho pensato di cambiare un po’ il punto di vista e trovare un po’ di cose che si possono fare per sentirsi in vacanza anche se non siamo di fatto in vacanza, in altre parole…

una casanza!

Ecco quindi una piccola lista, ma sentiti libero di aggiungere le tue idee, mi farebbe piacere se le condividessi con me!

Io mi sento in vacanza se:

  1. finito di lavorare metto in programma una passeggiata nella mia città alla scoperta di parti che non conosco, dotata di guida turistica e macchina fotografica;
  2. se nel mio freezer ci sono dei ghiaccioli con la frutta fresca frullata;
  3. se una volta a settimana mi concedo una cena diversa: un pic nic fuori porta, una cena take away, un paio di “cicheti” per i bacari;
  4. se una volta ogni tanto mi ritaglio un’ora per stare tranquilla all’ombra a leggere un libro o sfogliare una rivista;
  5. se mi viene a trovare qualcuno che gira la città mentre io lavoro e poi la sera si sta insieme a fare anche solo due chiacchere;
  6. se lavoro in un posto diverso del solito, magari in montagna, così quando ho finito di lavorare… faccio due passi nel bosco;
  7. quando interrompo il pomeriggio con un gelato;
  8. quando la sera, al calar del sole, vado a fare un giro per vedere le vetrine dei negozi senza troppa gente in giro;
  9. se programmo una gita fuori porta per il primo giorno libero;
  10. una volta ogni tanto spengo tv, cellulare, accendo le candele e guardo il cielo e mi godo il silenzio e la brezza della sera;

e ora… aggiungi i tuoi 10 punti!

Photo by Masaaki Komori – Unsplash

App d’ispirazione

App d’ispirazione

Ogni buon P.O. ti dirà che più leggero è il tuo telefono, meglio è, ed in effetti è così, ma al di là di questo mi piace avere alcune App per rendere la mia giornata un po’ diversa e oggi ne vorrei condividere una con te.

Si tratta di App di semplice ispirazione, ogni giorno ti presenta un quadro e ti racconta un po’ la sua storia. Non è certo esaustiva e non ha la presa di esserlo, nel senso che non vuole essere un’enciclopedia di arte o un modo per trattare il tema in modo accademico, tutt’altro.

Ma quanto tempo dedichi all’ispirazione nella tua giornata?

Credo molto poco. Ecco che però basta un attimo per suscitare una riflessione, o il semplice pensiero “che bello”, o semplicemente la curiosità di saperne un po’ di più di quell’artista o su quel quadro, o per risvegliare qualche ricordo di scuola.

Ecco che io ho scelto questa App e ho deciso di farmi arrivare la notifica nel pomeriggio, con una suoneria poco invasiva, così se ho voglia la apro e guardo l’immagine, se non è la giornata migliore rimando.

Come sai, mi piace l’arte in tante forme, ed è per questo che il lunedì sul mio profilo Ig trovi l’hastag #arteè perché mi piace poter iniziare la settimana con un pensiero leggero, ispirazione che voglio trasmetterti attraverso un’immagine e non delle parole.

Questo perché non tutti vediamo le stesse cose in un’immagine, non tutti traiamo la stessa ispirazione e facciamo le stesse considerazioni, ed è per questo che credo che l’arte sia importante per tutti, indipendentemente dalla professione, perché ci stimola a pensare, a riflettere e a tenere la mente aperta.

Nei miei post del lunedì cerco poi di ricollegarla ai concetti di organizzazione per stimolarti un po’ a fare il primo passo e rendere effettiva e pratica la tua organizzazione personale, ma se non ti va, è sufficiente che guardi l’immagine e ti lasci ispirare, come dire, il lunedì si parte con una marcia in più e si trova un’ispirazione per la settimana!

Bene, ora hai un App che puoi scaricare e un profilo Ig che puoi seguire.
E se ti va, raccontami lunedì cosa ti ispira il post!

Photo by Roman Rodriguez – Unsplash

Nutri la tua rete

Nutri la tua rete

Ho appena finito di leggere un libro che mi è piaciuto molto di Austin Kleon: “semina come un artista”. Tra i tanti spunti interessanti uno mi ha fatto riflettere: l’autore racconta di quanto sia importante condividere la propria conoscenza.

Non è semplice perché spesso si è gelosi di ciò si è imparato e, soprattutto, nel mondo lavorativo, c’è sempre il timore che poi vengano rubate le idee o ripetute pari pari. Per quanto succeda a tutti, e nel mio piccolo è già successo anche a me, credo che valga la pena condividere, e di fatto è la ragione per la quale continuo a scrivere questo blog.

Penso che, leggendo i miei post, tu possa trovare dei contenuti utili e degli spunti per migliorarti. Non ho paura che tu lo possa fare senza di me, perché se lo fai seguendo i miei consigli vuol dire che in caso tu voglia lavorare con me, il mio contributo ti potrà essere utile per fare lo step successivo. Se, invece, trovi difficile applicare quanto racconto, sai anche che sono qui per te, per aiutarti a passare dal dire al fare.

Quindi nell’uno o nell’altro caso ci guadagniamo entrambi: tu impari qualcosa in più o semplicemente rifletti su qualche aspetto che non avevi mai considerato importante e io ti faccio capire come lavoro e cosa posso fare per te. Così, se hai necessità di lavorare sulla gestione del tuo lavoro, del tuo tempo, dei tuoi progetti, sai se e come posso aiutarti.

Ma ci sono altre ragioni per le quali è utile condividere la propria conoscenza.

La prima è all’interno del gruppo di lavoro

Non tutti fanno le stesse cose e non tutti hanno lo stesso background. Spesso il modo migliore per affrontare le difficoltà e per superare degli intoppi interni al team è quello di guardare se all’interno del gruppo di lavoro non ci siano già le conoscenze per farlo. Questo tipo di conoscenze è spesso sottovalutato, perché non si tengono a mente le potenzialità e le skills già presenti.
Te lo racconto perché mi capita in azienda di suggerire delle riunioni formative utili alla condivisione di tecniche e conoscenze, in particolare per trovare strategie concertate e innovative. Sì, lo ripeto una volta in più: la riunione è una tecnica di lavoro, e tante sono le ragioni per farle, ma soprattutto vanno fatte bene e con il giusto metodo!

La seconda ragione è perché la conoscenza genera rete

Se non sono gelosa delle mie conoscenze e le condivido creo legami più duraturi e di fiducia e soprattutto faccio sapere alle persone con le quali collaboro o che conosco di cosa mi occupo e come lavoro.
Così come tu cerchi una persona fidata e capace, se dimostri tu stesso di esserlo, le persone cercheranno te. Questo principio è alla base di tutte le reti di lavoratori e non (quelle di volontariato ad esempio), e questo mi ha spinto ad entrare nella Rete al Femminile, dove ho trovato tante persone capaci che vogliono condividere il proprio sapere e la propria professionalità. E così, conoscendole, so che ho un aiuto in più e diversi contatti dei quali mi fido ai quali posso chiedere supporto.

Fare rete, conoscere nuove persone e lavorare insieme ha dunque grande importanza e merita il tuo tempo e la tua energia. E qui ripenso alle tante persone che ho conosciuto nel mio percorso formativo e che sono diventate punti di riferimento per confrontarmi e crescere in quest’avventura da consulente di organizzazione personale. Non pensare dunque che un caffè in compagnia o una skype di chiacchiere sia sempre tempo perso, anzi!

Genera conoscenza e condividila, non avrai che guadagno

Come un ecosistema che si nutre delle risorse di tutti i suoi componenti, così tu dai e prendi dalla tua rete, coltivala e non temere, darà i suoi frutti!

Profumo di casa

Profumo di casa

Ogni volta che sento il profumo delle caldarroste la mia mente corre ai luoghi dove sono cresciuta, ai cartocci di carta di giornale caldi tra le mani. Sono ricordi molto forti e arrivano alla mia mente alla velocità della luce, senza che io ci possa fare nulla.

Succede anche a te per qualche profumo particolare?

Credo che tutti noi abbiamo un qualche ricordo legato ad un odore, a un profumo, a volte è una sensazione confusa riguardo ai dettagli di evento, ma il ricordo dell’odore è al contrario sempre forte e chiaro.

Chiamiamolo l’odore dei ricordi, di ciò che non riusciamo a lasciar andare.

Te lo racconto perché spesso le case hanno un odore specifico, gli abiti e gli oggetti, e questo rende il tutto complesso se è una cosa che dobbiamo lasciar andare.

Cosa ci può aiutare in questo?

Un pensiero molto importante: i nostri ricordi rimangono con noi anche senza le cose che li generano, siano esse materiali o immateriali.

Non è semplice applicare questo concetto nella pratica di tutti i giorni, perché sfruttano uno dei nostri sensi più ancestrali e profondi e quindi molto radicato in tutti noi.

Allo stesso tempo bisogna anche capire come l’alleggerirsi di qualcosa non significa eliminarlo dalla nostra memoria. Non stai perdendo una parte di che non tornerà mai più, non capiterà di dimenticare qualcosa solo perché non è più fisicamente con te.

Anzi, tu sarai libero di fare nuove esperienze e di accogliere importanti novità proprio perché del ricordo hai fatto il tuo valore aggiunto.

Quindi… sentire le caldarroste non mi fa sentire nostalgia, mi fa ricordare da dove sono venuta e soprattutto mi ricorda un momento felice della mia vita, di fatto mi ricorda il punto di partenza, non l’arrivo.

E il tuo odore di casa qual è?