Modalità non disturbare

Ogni buon professional organizer ti ricorda che è bene per concertarsi togliere le notifiche.

E non posso che essere d’accordo.

Così anch’io ho tolto tutti i suoni, disinstallato le App dei social, in modo da non avere la curiosità di andare di volta in volta a vedere se mi aspettava una bella sorpresa o una scocciatura…

Bene, ecco il risultato: ha funzionato talmente bene che ho smesso realmente di controllarli e alla fine mi sono persa i messaggi.

Anche questa soluzione, dunque ho capito, non funzionava per me.

Per questa ragione ho trovato una via di mezzo che va bene per me e che condivido con te.

Quando ho voglia, mi prendo veramente dei momenti di detox totale

Se sono in montagna o sono in giro con qualcuno, che sia una gita, una cena o un aperitivo, dimentico il cellulare, lo spengo proprio, se me lo posso permettere. Si fa un po’ fatica, ma ogni tanto ci sta, ci sta davvero.

Se sto lavorando il cellulare non si guarda

Non lo zittisco, ma non lo considero, per questo ho scelto delle notifiche poco invasive e per molte App le ho tolte. Lascio il cellulare “pancia in giù” così non si accende.

Se però ne arrivano troppe ecco che arriva la “modalità non disturbare” e cioè filtro gli input e lascio entrare solo le chiamate e i messaggi della mia “lista preferiti” e cioè di quelle due o tre persone che possono sempre disturbarmi, la mia famiglia e poco più, perché so che se mi chiamano è urgente.

Così sono serena di non perdere una cosa importante e so che tutto il resto può aspettare.

Nella mia agenda ci sono slot precisi di tempo per controllare social e messaggi, così non è un ciclo continuo, non devo ogni volta interrompere il mio lavoro e perdere poi quasi un minuto a riprendere la concentrazione.

L’uso della “modalità non disturbare” in questo modo mi ha aiutata molto e ti consiglio di provare, ma prima di tutto sii onesto con te stesso e fai una selezione delle App che vuoi sentir suonare e con che suono.

Nonostante tutto il mio consiglio è:

regalati una giornata senza telefono, ma attenzione… crea dipendenza!

Photo by Sarah Gualtieri – Unsplash

Strumenti di lettura

Strumenti di lettura

Non so bene perché ma associo l’estate alla lettura, come se magicamente avessi molto più tempo per farlo, in verità non è così, è solo una cosa alla quale mi piace dedicarmi con più intensità quando sono in vacanza e questo di solito accade d’estate.

Oggi vorrei farti pensare a come leggi, nel senso di come organizzi le tue letture e cambiare qualche preconcetto.

Intanto vorrei sfatare un’idea, e questo lo posso dire grazie a un’intervista fatta con Giulia di @booksdetails, e ricordando i diritti del lettore di Pennac, non occorre leggere un solo libro alla volta, ma sicuramente ogni libro merita il suo tempo e il suo luogo, un po’ come il lavoro, perché, così facendo, potrai godertelo di più e dedicarci anche la giusta concentrazione.

Partiamo da un errore comune: “leggo questo libro di lavoro la sera, così guadagno tempo”

Se è lavoro è lavoro e anche quel testo merita il tuo tempo e la tua attenzione come tutte le altre faccende di lavoro, quindi… trova piuttosto uno slot di tempo nella tua agenda dal titolo “formazione”. Così potrai dedicarti alle sottolineature, note e appunti del caso. Se lo fai a letto e pensi “lo appunto domani”… beh, io lo dimentico nella notte 😉

Pensate di dover sempre leggere libri importanti

E chi l’ha detto che nella vita non ci devono essere momenti di leggerezza? Questo significa anche un libro un po’ più leggero, una storia che ti faccia viaggiare con la mente, magari anche un libro per bambini, perché no! Se ne hai voglia, vuol dire che è quello giusto.

Scegliere solo la carta o solo l’e-book

Leggere è sempre leggere, ma credo anche che per alcuni libri sia meglio la carta per altri il digitale e per altri ancora l’audiolibro. Impara a cambiare il supporto in base a cosa leggi e dove lo leggi.

Io amo i libri di carta, per il profumo, per il fatto di girare le pagine e guardare a che punto sono rispetto alla fine, quindi questi sono i libri che per me sono un regalo, che voglio tenere con me.

Ma in tante altre occasioni l’e-book è estremamente pratico, in viaggio ad esempio, anche se si tratta del tragitto casa lavoro o di un’attesa in coda. In poco ho un sacco di libri sempre con me, posso sfogliarlo con un dito e soprattutto si legge bene in tutte le condizioni di luce. E poi, anche se nemmeno gli archivi digitali sono infiniti, mi permette di usare meglio il mio spazio di casa.

Allo stesso tempo lo trovo scomodo per i libri che devo studiare e anche per leggere le riviste in pdf, sono troppo piccole e non si vedono le immagini. Viceversa probabilmente non riuscirei a leggere una poesia o il testo di una commedia teatrale su uno schermo, lì vince la carta!

Così non amo comprare i libri “leggeri” perché non mi piace poi possederli, voglio leggere la storia senza avere poi l’onere di tenere il volume fisico con me. Infine, per tutti i classici non penso sia affatto una cattiva idea fare tesoro delle biblioteche!

Tenere sempre i libri che leggi

Come ti dicevo, amo l’oggetto “libro”, ma nel tempo ho anche imparato a scinderlo dal racconto, dal contenuto. In particolare, se so che non lo leggerò più, se non mi è piaciuto, se non è uno strumento di studio, posso anche pensare di regalarlo, scambiarlo, fare in modo che altre persone lo possano leggere.

Non è sempre facile trovare un giusto destino per le nostre cose, ma l’idea che ci possa lasciare spazio per un nuovo arrivo, è per me un bel pensiero.

Ho scelto di condividere questi pensieri sulla lettura perché vorrei che non ti bloccassi né davanti all’idea che si deve leggere per forza un libro di carta, né che leggere sia un obbligo. Non dimenticare che per farlo potresti anche ascoltare chi lo fa, o dedicarti all’approfondimento dei tuoi temi del cuore curiosando nel web tra blog, siti o riviste di settore.

Non importa dunque come tu legga, ti informi, l’importante è che tu lo faccia con consapevolezza e utilizzi il mezzo più adatto, perché così non ti preoccuperai di quello e ti potrai concentrare solo sul contenuto!

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Thanks for sending

Thanks for sending

Che tu sia in vacanza o meno… ogni tanto può essere utile far sapere che non ci sei.

Cosa intendo? Intendo che alla ricezione delle tue mail, puoi far sapere che non sei al lavoro, o che leggerai le mail saltuariamente.

Perché lo ricordo? Perché, lo dico spesso, le mail non sono un mezzo di comunicazione istantaneo, ma spesso e volentieri si pensa sia il contrario e che a un messaggio si risponda nel giro di pochi minuti.
E invece la mail è proprio il mezzo per le comunicazioni che meritano la lettura con calma e quindi un adeguato tempo di riflessione per la risposta.

Per questa ragione ti consiglio di:

Comunicare il tuo orario di lavoro

Se hai piacere di far sapere quando lavori e quando no, metti nella firma il tuo orario di lavoro. Questo in particolare se hai un servizio che è disponibile solo certi giorni o se lavori part-time.
Le persone sapranno che rispondi nel tuo tempo di lavoro e che non ti sei scordato di leggere la mail.

Usare il risponditore automatico

Se non vuoi essere disturbato o se sei in vacanza dillo, non c’è nulla di male. Comunica semplicemente che non leggerai le mail, quando tornerai e, se necessario, un contatto per le urgenze. Magari non mettere come data di rientro il primo giorno, aggiungine uno, il primo ti servirà per leggere le mail arrivate.

Potresti personalizzare il testo aggiungendo un’immagine, una citazione o il link ai tuoi ultimi post! E se vuoi un’ispirazione diversa e farti una risata, leggi qui.

Bypassare le chat dei social

Ogni social ha la sua chat, ma se sai che non hai modo di leggere tutti i messaggi, è molto più semplice che sia tu a dire il mezzo con il quale vuoi essere contattato e quindi che metti anche in questo caso un risponditore automatico per dire che leggi saltuariamente quella chat e indica come invece preferisci essere contattato, magari via mail.

E poi per una vera vacanza non ti resta che togliere le notifiche!

Photo by Kate Macate – Unsplash

Casanza

Casanza

Quest’anno è un po’ particolare e nel mese di agosto avevo pensato di parlarti di valige, uno dei miei cavalli di battaglia… mi prendono in giro per quanto sono piccole e quante cose possono contenere!

Ma non so se le farai e le userai e allora ho pensato di cambiare un po’ il punto di vista e trovare un po’ di cose che si possono fare per sentirsi in vacanza anche se non siamo di fatto in vacanza, in altre parole…

una casanza!

Ecco quindi una piccola lista, ma sentiti libero di aggiungere le tue idee, mi farebbe piacere se le condividessi con me!

Io mi sento in vacanza se:

  1. finito di lavorare metto in programma una passeggiata nella mia città alla scoperta di parti che non conosco, dotata di guida turistica e macchina fotografica;
  2. se nel mio freezer ci sono dei ghiaccioli con la frutta fresca frullata;
  3. se una volta a settimana mi concedo una cena diversa: un pic nic fuori porta, una cena take away, un paio di “cicheti” per i bacari;
  4. se una volta ogni tanto mi ritaglio un’ora per stare tranquilla all’ombra a leggere un libro o sfogliare una rivista;
  5. se mi viene a trovare qualcuno che gira la città mentre io lavoro e poi la sera si sta insieme a fare anche solo due chiacchere;
  6. se lavoro in un posto diverso del solito, magari in montagna, così quando ho finito di lavorare… faccio due passi nel bosco;
  7. quando interrompo il pomeriggio con un gelato;
  8. quando la sera, al calar del sole, vado a fare un giro per vedere le vetrine dei negozi senza troppa gente in giro;
  9. se programmo una gita fuori porta per il primo giorno libero;
  10. una volta ogni tanto spengo tv, cellulare, accendo le candele e guardo il cielo e mi godo il silenzio e la brezza della sera;

e ora… aggiungi i tuoi 10 punti!

Photo by Masaaki Komori – Unsplash