“Non ce la farò mai”

“E’ davvero un muro insormontabile”

“Non so più cosa fare, è davvero troppo”

 

Così i miei clienti parlano delle proprie sfide organizzative. Spesso sentono il proprio problema come un pesante macigno che si portano dietro e che ormai fa parte di loro. Come se non ci fosse possibilità di cambiare e di alleggerirsi di tanto peso.

Il mio ruolo è proprio questo, andare alla radice del problema e lavorare a piccoli passi per accompagnarli nel cambiamento che li alleggerirà del tanto odiato macigno, facendolo diventare parte del passato.

Ma due sono le cose:

non si cambia dall’oggi al domani e il risultato non si ottiene in un unico enorme e faticosissimo passo.

Questa è una verità tanto semplice, quanto difficile da accettare.

Il “tutto subito” è un’idea molto più invitante e apparentemente più semplice: meno impegno e meno tempo. Direi però che è decisamente meno realistica e il più delle volte, meno duratura.

Lavorare sulla propria organizzazione personale significa, infatti, lavorare su piccole cose, apparentemente piccoli dettagli, che però, sommati e fatti propri, portano al vero cambiamento.
Tanti piccoli passi che portano in cima alla famosa montagna, quella che sembra irraggiungibile.

  • Ecco che le note andranno nel posto giusto, dove cioè non le perderai.
  • Ecco che stimerai meglio i tuoi tempi e non sentirai più le giornate come impossibili da pianificare.
  • Ecco che la tua to do list non sarà più infinta, ma avrai la serenità di aver fatto ciò che era giusto fare nel tempo che avevi a disposizione.

A volte questo percorso spaventa, non tanto a causa dei piccoli passi, ma piuttosto per la costanza che necessita.

Questo sì è l’ingrediente più importante: un piccolo passo sì, ma uno ogni giorno.

È un percorso così difficile? Beh, direi di no, se è ben pianificato. Si tratta pur sempre di piccoli passi, quindi perfettamente fattibili e gestibili.

Come fare dunque per renderli costanti e sostenibili?

Sono piccoli passi che vanno fatti con consapevolezza e che soprattutto vanno festeggiati, perché sono tutti importanti, sono quelli che ti porteranno di fatto alla soluzione del problema.

Fare e rifare, ripetere tutte le volte che è necessario, per far proprio quel piccolo passo e non sentirlo più come un cambiamento, ma come un’abitudine, semplice e consolidata.

Impegnarsi sulle piccole cose e soprattutto dare loro la giusta importanza è uno dei tanti insegnamenti che abbiamo dimenticato di quando eravamo bambini.

Eppure, quante volte hai dovuto cadere per imparare a camminare? Ti sei forse arreso? Certo che no! E, al contrario, sei stato felice di ogni più piccolo traguardo raggiunto: quando ti sei alzato, quando ti sei staccato da un punto sicuro, quando hai imparato a mettere un piede davanti all’altro. Il tutto con una tenacia incredibile, che oggi non pensi più di avere e invece, eccola lì, fa parte di te!

Perché ti dico questo?

Perché lavorare su di sé e sulle proprie difficoltà organizzative richiede proprio questo: l’approccio semplice e onesto di un bambino.

Non si tratta di un percorso sconvolgente, faticoso, ma di un insieme di piccoli grandi traguardi. Richiede l’essere disposti a fare piccoli passi. Richiede anche di saper festeggiare gli traguardi raggiunti, perché questo è il segreto per non mollare, per ricaricare le batterie e andare avanti.

Quindi, quando ti parlo di produttività personale e ti consiglio tante piccole azioni, come per creare le etichette di un archivio, come smistare la tua posta, come rendere logiche le azioni quotidiane, ecco che ti suggerisco semplici gesti, concreti e fattibili, che uno dopo l’altro ti porteranno a camminare da solo.

A me sta il compito di aiutarti a trovare la giusta misura per i tuoi passi, di darti i giusti tempi e di suggerirti gli strumenti più adatti, ma, ricorda, la tenacia è in te, come quella volta in cui ti sei lasciato andare verso l’ignoto per fare i tuoi primi passi.

E tu, con quale piccolo grande passo vuoi iniziare?

 

 

Photo by Jordan Christian – Unsplash