Le liste sono davvero uno strumento molto utile, ma spesso diventano un’arma a doppio taglio.
E, secondo dato importante, le persone sulle liste si dividono: c’è chi le ama e chi le odia.

Vediamo quindi il dritto e il rovescio di questo potente strumento organizzativo, e cioè i pro e i contro per chi ama le liste e per chi le odia.

Iniziamo da chi le odia, visto che, se appartieni a questo gruppo, stai per smettere di leggere.

Chi le odia, detesta il fatto che si possano racchiudere idee, pensieri, cose da ricordare in un banale elenco scritto, anticipato da punti, asterischi o v spuntate.

“Già, perché banalizzare idee e pensieri in una scrittura che poi diventa dittatrice?”

La risposta è semplice: per ricordare, semplificare e alleggerire.

Le liste servono proprio a questo: a fare in modo che il nostro pensiero non sia più un filo dorato da estrarre da un orecchio (ndr. stile pensatoio), ma che diventino una linea ben definita su un foglio di carta o su uno schermo.

Pare una banalità, ma il fatto di spostare un pensiero in una cosa scritta, che sia sulla carta o sia versione elettronica, permette alla mente di non doverci pensare più. Il fatto di non doverci pensare più significa non occupare memoria a ricordare questo aspetto. E non occupare memoria significa risparmiare energia.

Lo avrai sentito, si chiama Zeigarnik ed è proprio quel fenomeno che permette alla mente di ricordare le cose. Tu pensi che la mente non ricordi, ma in verità lei tiene traccia di tutto, è perfetta, è proprio programmata per ricordare le cose inevase, non concluse, pendenti.

Sì, questo si dimostrava nello studio che ha dato il nome a questo fenomeno e che prendeva in considerazione le comande di un ristorante: i camerieri ricordavano comunque quelle inevase o rimaste in sospeso.

Però, ecco che c’è il però, la nostra mente perfetta non sa quando quel pensiero sia utile e quindi, ciclicamente lo ripropone, come a dire… “ricorda, c’è anche questo che ti aspetta”.

E, poiché la legge di Murphy è più forte della forza di gravità… quel momento sarà sicuramente sbagliato. Scherzi a parte, è molto probabile che la tua mente ricordi quell’aspetto in un contesto inadatto o nel momento sbagliato e che quindi il pensiero sia fuori luogo e che… torni tra i cerchi aperti da riproporre, consumando un altro po’ di energia.

Ecco che le liste arrivano, preziose, in aiuto. Scrivi il pensiero, così non ci sarà effetto Zeigarnik, non ci saranno cerchi aperti, non ci sarà dispendio inutile di energia, non ci sarà fatica sprecata.

Se ci pensi, infatti, quasi tutto finisce in una lista: cose da fare di lavoro, cose da fare personali, cose da comprare, commissioni, persone a cui telefonare, a cui scrivere, punti di un progetto di lavoro, idee per futuri progetti di lavoro.

Le liste che si possono fare sono infinite, e quindi il consiglio che ti do è:

scarica la mente, scrivi la nota, scrivila subito e nel posto giusto.

Fanno eccezione quelli che non sono punti di una lista, ma che sono punti di liste di liste e cioè i database, e magari ne riparliamo più avanti, ma giusto per fare un esempio: registrare un contatto in agenda, archiviare una ricetta o una fotografia nella cartella giusta. E, proprio a fare i puntigliosi, questi possono comunque diventare punti di una lista del genere to do list.

Se è un appunto… beh, ultima eccezione, segnalo comunque subito, ma in un posto che poi controlli e che consideri, come ti insegno qui.

Ecco dunque spiegato a cosa serve una lista e perché chi le odia deve cambiare idea, e per farti cambiare idea del tutto, la prossima settimana ti racconto come non fare una lista noiosa, ma al contrario, leggera, agile e utile!

Se invece sei un’amante delle liste, continua a leggere.

Ecco che farai parte delle persone che fanno liste per ogni cosa: libri da leggere, regali da fare, posti da visitare, corsi da frequentare, corsi da seguire, cose da non fare più, cosa da non dire… vado avanti? Direi di no, hai capito.

Chi è un’amante delle liste dice sempre “facciamo una lista!”

Bene, ci sono cose per le quali le liste sono davvero inutili, come ti raccontavo qui.

Ma il problema maggiore, è che chi ama fare davvero le liste, poi continuerebbe a farle, sempre e comunque. Le liste invece devono essere strumenti veloci, agili e leggeri, come ti dicevo prima, e una lista di più di dieci punti (il numero è indicativo, e l’eccezione è la lista dei 101 desideri, ma ci siamo capiti), o una lista di liste, sono entrambe molto belle, ma poco utili.

Perché?

Perché una lista di questo tipo non va dritta al punto, non risponde allo scopo di ricordare e scaricare la mente, diventa un piccolo diario o un bullet journal. Questi sono due strumenti davvero utili e interessanti, possono diventare anche molto belli se fatti con cura e con continuità, ma lo scopo non è quello di una lista pura.

Ecco che se vuoi tenere traccia delle tue abitudini, vuoi fare un diario della gratitudine, vuoi tenere traccia di tutti i film e i libri che hai visto, vanno benissimo delle liste, che però in questo caso fanno parte di più di un bullet journal, e quindi puoi farle sbizzarrendoti nelle forme e nei modi. Così se vuoi scrivere cosa hai fatto, visto, letto… ecco che un buon diario è perfetto, anche nella formula del diario dei 5 anni. Ma queste non sono liste pure.

Una lista pura deve essere uno strumento per aiutare la tua mente, si deve poter cancellare, allungare e rifare, non è fine a se stessa.

Se sei un’amante delle liste ti consiglio di tenere a mente questa differenza e dedicarti al bullet journal e al diario per tutte le liste che più ti piacciono, ma lavorare diversamente per quelle pure.

Ecco che non incorrerai nell’errore di occupare tutto il tuo tempo nel fare le liste, bloccando l’azione, ma le userai anche tu per scaricare la mente e agire.

Perché il rovescio della medaglia di fare liste su liste, è proprio quello di non arrivare mai al passo successivo, che, per costituzione naturale delle liste pure, è l’azione.

Quindi… in sintesi, che tu sia un amante o meno delle liste… ora non hai più scuse, hai capito che sono davvero uno strumento indispensabile.

Sono un modo per scaricare la mente, per evitare di dimenticare, per fare chiarezza e soprattutto per passare all’azione!

La prossima settimana vediamo come utilizzare al meglio questo potente strumento, ma nel frattempo perché non mi racconti nei commenti se tra chi ama o odia le liste?

 

 

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