“Sarò sicuramente il caso peggiore che tu abbia mai visto”

Chiariamo subito un concetto importante: non sarai mai il caso peggiore, innanzitutto perché non ci sono casi migliori o peggiori, e poi perché ognuno di noi ha le sue difficoltà e non è certo nel giudizio che si cresce, quindi te lo dico subito, fuori dai denti, non è così, non sarai mai il caso peggiore.

E, per esperienza, aggiungo anche che, se da un lato ti senti poco capace, sono sicura che ci sono cose che fai benissimo e che, lavorando insieme, queste verranno altrettanto in luce!

Torniamo però alla questione del “caso peggiore” e cioè all’idea di essere in un momento talmente complesso che riorganizzarsi, ripartire, ritrovare i punti di riferimento, ti sembrano tutte cose fuori dalla tua portata, come scalare una montagna di ottomila metri, in altre parole: un’impresa impossibile.

Se ti pare che un qualunque sforzo sia inutile pensa a questi tre concetti.

Non pretendere di diventare Leonardo al tuo primo schizzo

Cosa intendo? Che per imparare qualcosa si deve procedere per stadi e questo vale anche per l’organizzazione. Non puoi pensare di imparare un metodo di produttività in un giorno. Capiterà che le cose non vengano come devono, di non capirle, di non sentirle proprie, di fare fatica. Ma è solo per prove ed errori, con un pizzico di pazienza, tornando di volta in volta sulla retta via che si arriva dove si vuole.

E così sarà anche il tuo percorso nell’organizzazione, passo passo, sempre con la tua meta ben chiara, ma concedendosi il lusso di provare, sbagliare, riprovare ancora, investendo il tempo necessario utile a fare tuoi i nuovi strumenti, le nuove tecniche, le nuove abitudini.

E man mando che il tuo tratto sarà deciso, le proporzioni diventeranno chiare, ed ecco che lo schizzo sarà proprio come la realtà. Ecco che, quando quel seme di organizzazione germoglierà in te, tutto sarà semplice e tu scoprirai di risparmiare tempo ed energia. Solo ora sarai pronto per il passo successivo! In sintesi… datti tempo.

Non tutte le ciambelle escono con il buco

Prendi ciò che è utile per te. Molte tecniche organizzative funzionano se sono calate a pennello sui tuoi panni. Certo è il mio lavoro scegliere quali tecniche fanno al caso tuo e come, ma se tutto il pacchetto ti pare complesso, intanto fanne tua una parte, quella che ti calza a pennello.

Quindi, anche di questo post, intanto puoi decidere di provare solo uno dei tre punti, quello che ti pare più adatto e semplice. Non è detto che poi si adattino tutti a te, o per lo meno, non tutti insieme nello stesso momento 😉

Domani è un altro giorno

In altre parole fatto è meglio di perfetto. Grande e utilissimo principio dei professional organizer, ma è proprio così. Ogni tanto si sbaglia, ogni tanto non è tutto come lo si desidera. Capita di imparare a gestire bene la propria agenda e, di tanto in tanto, ricadere nel caos e di non essere perfetti. Pazienza. Una volta ogni tanto può capitare di allontanarsi dalla zona di equilibrio, di predicare bene e razzolare male, di sapere esattamente cosa devi fare per non essere in ritardo, per arrivare preparato a quell’appuntamento e, nonostante tutto, fallire. Capita, l’importante è che succeda una volta ogni tanto e che comunque tu sappia come fare le cose al meglio. Come già detto, fatto è meglio di perfetto.

Perché ti racconto tutto questo? Perché anch’io tendo a essere una maniaca della perfezione e mi piacerebbe fare tutto subito, farlo bene e non sbagliare mai. Ma la vita di tutti i giorni non è fatta così e soprattutto in questo periodo bisogna saper rallentare, accettare l’imperfezione e di tanto in tanto non essere al 100%.

Questo non significa che tu sia “il caso peggiore”. No, non sei senza speranze, e se lo vorrai, passo passo, insieme, troveremo il tuo percorso organizzativo!