Oggi non sono riuscito a fare nulla, mi hanno interrotto in continuazione!

Ti capita mai di dirlo o di pensarlo? Ma le cose stanno proprio così?

Mi spiego meglio. Prova a pensare ad un ricordo di tanto tempo fa, ad esempio una cosa che ti è successa da bambino. Cosa ricordi?
Di solito ci rimane in mente un particolare ben definito, chiaro. Magari il colore di un vestito, un particolare di una stanza, magari una frase che qualcuno ci ha detto. Ma se poi pensi meglio al contorno della situazione non riesci a descriverlo. Non ricordi bene dove ti trovavi, con chi eri o quanti anni avevi.

In effetti ci ricordiamo solo le cose che hanno lasciato un segno, ciò che per noi è importante e che possiede un significato in positivo, il profumo di casa, o in negativo, il rimprovero dell’insegnante, ma molto spesso le sfumature nel tempo si perdono.

E così succede anche nella nostra vita quotidiana: se ti chiedessi cosa hai mangiato la settimana scorsa, probabilmente non te lo ricorderesti, riusciresti a ricavare l’informazione pensando a cosa hai fatto, dove sei stato, ma non necessariamente sapresti elencarmi tutti i pasti. Se invece la settimana scorsa c’è stato un pranzo importante, una festa, una ricorrenza, tutto sarebbe più facile.

Dove voglio arrivare?

Al fatto che, anche nella quotidianità, la percezione del tempo dipende da quanto una cosa ci emoziona, in positivo o in negativo.

Così, se ti chiedessi quante volte sei stato interrotto al lavoro, potresti dirmi “tante”, se questo ti ha molto infastidito, perché magari stavi cercando di lavorare in modo continuativo, o potresti dirmi “poche” se magari il lavoro era noioso e quelle interruzioni hanno dato un po’ di colore alla giornata.

Quindi… quello che ti suggerisco oggi è: annotale.

Per un giorno crea la tua lista #distratting!

Tutte le volte che qualcosa ti interrompe, segnalo nell’elenco e se puoi aggiungi anche il tempo delle interruzioni.

Poi a fine giornata scorri la lista e somma il tempo: quanto tempo hai realmente impiegato in queste distrazioni? In queste perdite di tempo?

Potresti scoprire che sono meno di quelle che pensi! Potresti anche scoprire che alcune cose che ti distraggono sono cose che ti fanno piacere e che devi solo pianificare meglio nella tua giornata: il collega che ti chiede aiuto non è per te un peso, ti fa piacere poter condividere la tua esperienza, ma non ti piace che ti venga chiesto in momenti casuali della giornata.
Ricordati anche che alcune interruzioni non sono eliminabili: il postino che arriva quando deve.

Quindi, ricapitolando, di che natura sono le interruzioni?

Se sono “tempo perso”, ora sai quante sono e quanto tempo ti rubano. Questo è il primo passo per eliminarle. Usi i social per lavoro e poi perdi un’ora a guardare gli ultimi post? Datti un tempo per navigare 😉

Se non sono tempo perso, sono gestibili. E qui, intervengo io, aiutandoti ad organizzare meglio il tuo tempo. Se imparerai a gestire bene le mail, non interromperanno il tuo lavoro. Così si può evitare che il tuo ufficio sia un continuo andirivieni di colleghi impostando una buona comunicazione di informazione nel gruppo di lavoro.

Ma, ricorda, il primo passo è sempre la consapevolezza.
Quindi crea la tua lista #distratting e inizia a vedere se veramente la tua percezione corrisponde alla realtà e verifica di quanto tempo si tratta.

Poi… impariamo a gestire meglio il tuo tempo insieme!