Una distesa di neve che luccica al sole del mattino, un bosco silenzioso, un ruscello in parte ghiacciato… tutte queste immagini mi suscitano grande benessere, e a te?

Il valore dell’ambiente anche da un punto di vista estetico è stato riconosciuto, non da molto tempo, come tale e fa parte dei servizi ecosistemici.

Lo so, questo blog parla di organizzazione, ma ogni anno mi piace dedicare il primo post dell’anno a un tema ambientale. Non ti preoccupare il legame con l’organizzazione c’è, porta solo un po’ di pazienza.

Tornando ai servizi ecosistemici, sono fondamentali perché sono l’insieme di quei processi che l’ambiente naturalmente svolge, e che per l’uomo sono indispensabili, tant’è che li usa quotidianamente.

Piccola parentesi un po’ scientifica, i servizi sono di quattro tipi.

  • Supporto alla vita (Supporting). Tutti i processi necessari per la produzione di tutti gli altri servizi ecosistemici fondamentali per la biodiversità: cibo, materie prime, variabilità biologica, acqua dolce
  • Regolazione (Regulating). Processi che determinano il funzionamento e l’equilibrio degli ecosistemi: regolazione gas, clima, acque, erosione, protezione dissesti idrologici, regolazione impollinazione, habitat per la biodiversità
  • Approvvigionamento (Provisioning). Fornitura di risorse che gli ecosistemi naturali e semi-naturali producono: ossigeno, acqua, cibo e via dicendo.
  • Culturali (Cultural). Gli ecosistemi naturali contribuiscono al mantenimento della salute umana grazie al loro valore e alla loro funzione di: ispirazione, arricchimento spirituale, sviluppo cognitivo, esperienze ricreative ed estetiche.

Ok, dirai, ma ora che lo so cosa mi cambia?

Ecco il punto cruciale, spesso questi servizi pur essendo indispensabili, sono anche dati per scontati, e non messi in conto.

Hai mai pensato di pagare per l’ossigeno che hai a disposizione? E per la pioggia che è di fatto acqua pulita? E per il bosco che ti dà benessere? Siamo disposti a pagare per il legname, per l’acqua, ma anche in questo caso, solo se costa poco.

Ecco uno dei tanti punti difficili della sostenibilità e dei conti ambientali. Se è di tutti, non è di nessuno e quindi posso usarne a piene mani senza rendere conto a nessuno.

I conti non tornano, ci sono aspetti che mancano nel bilancio. E io credo sia tempo di considerarli.

Certo non sarò io, né tu, a iniziare a pagare concretamente, ma direi che ci sono molti modi per “pagare”.

 

Il primo tra tutti è quello di considerare la cosa, consapevolmente, e agire di conseguenza, in tante piccole cose.

  • Pensare che stai usando una risorsa quando apri il rubinetto, fai la doccia e non sprecarla.
  • Fare bene la raccolta dell’umido perché è una nuova risorsa.
  • Limitare il tuo impatto quando sei nella natura evitando di sprecare risorse. E qui si apre un mondo, perché è proprio un modo di vivere e comportarsi, per cui ho scelto di creare Q.B. la mia newsletter e per cui qui, ora, mi limito a due esempi semplici: non portare a casa souvenir naturali come sassi, sabbia, tronchi e, quando sei in un rifugio, non fare richieste fuori luogo tipo le patatine fritte o una bevanda gelata.
  • Pensare, quando lavi i tuoi capi, ad abbassare le temperature e a lavare il giusto, non troppo, evitando di disperdere micro-particelle di tessuto nelle acque.
  • Prediligere la qualità, sia che si tratti di abiti, sia che si tratti di cibo.
  • Riconoscere il valore di un bosco in città, del silenzio in montagna e della battigia di conchiglie rotte e resti di tronchi al mare.

Potrei continuare a lungo, ma lo lascio fare a te… sono certa troverai i tuoi modi. Anche piccole azioni, ma comunque importanti e utili. Non pensare che se sono piccole, non servono. Anche una montagna si scala a piccoli passi.

Hai portato molta pazienza, ecco il legame con l’organizzazione.

Ci sono tante cose che probabilmente non consideri anche nella tua organizzazione personale e così come la natura, sono fondamentali, vitali direi, ma hanno un costo.

In questo caso i costi sono in termini di benessere.

Mi sto riferendo a tutte quelle abitudini che occupano spazi e tempi, a tutte quelle attività che portano via energie.

Perché ogni cosa che fai ha un costo in termini di tempo, energia, spazio e quindi anche questi aspetti vanno conteggiati.

Se vuoi quindi considerare il tuo benessere, ora è tempo di tenere in attivo il bilancio!

Quindi di tagliare, e per farlo, prima è bene valutare cosa eliminare. Ecco una buona cosa da fare a inizio anno: un po’ di consapevolezza su ciò che ruba alle tue risorse senza dare guadagno e senza troppe remore… tagliare!

Ne parleremo anche nei prossimi post, ma intanto tu rifletti sui necessari tagli al tuo bilancio.

 

 

Photo by Selina