Prima di intraprendere la libera professione ho lavorato come dipendente e, ancora prima per un lungo periodo, con i contratti a progetto. In entrambe le esperienze ho notato come il livello di stress aumenti nel corso della giornata e che a metà mattina le persone sono generalmente talmente immerse nel proprio lavoro, dalle urgenze, dalle scadenze, da perdere il sorriso e diventare sempre più irritabili.

Succede anche nel tuo luogo di lavoro?

Ora vedo che non mi succede più, ma comunque il cuore della mattina è un momento di lavoro intenso e di solito sono molto concentrata su ciò che sto facendo, tanto da dimenticarmi che magari è ora di fare una pausa.

 

Da quest’approccio nasce la mia rubrica #unminutoperme, con l’idea che basti molto poco, anche solo un minuto, per riprendere il tempo che serve per respirare e ritrovare la giusta prospettiva.

 

Non occorre fare grandi cose: sgranchirsi gambe e braccia, abbassare le spalle, cambiare aria alla stanza, fare due passi, bere un po’ d’acqua, concedersi un momento per ciò che piace… tante sono le piccole cose che si possono fare, ma l’importane è farle con consapevolezza, con la mente e il corpo presenti qui e ora.

Ecco che nei miei precedenti lavori avevo settato un allarme, una campana tibetana, alle 11.00, che mi ricordava di fermarmi e fare un respiro profondo. Uno, singolo, ma ben fatto, in presenza di me stessa.

Credimi, è un piccolo gesto, ma se fatto con consapevolezza può darti molto.

Anche perché, come ben sai, poi diventa un’abitudine e quando scatta il campanello d’allarme delle spalle tese, del pensiero affannoso dettato dalle urgenze, ecco che hai una piccola àncora che ti può riportare alla realtà riducendo ansia e stress.

 

Le cose da fare non cambiano, ma il tuo approccio sì.

 

Quindi tutto fila più liscio, diventa più affrontabile e soprattutto riprende la corretta importanza, la giusta prospettiva.

Ti sembrerà strano, ma l’approccio alle cose cambia anche la produttività, quindi… approfittane e programma la tua sveglia, la tua campana tibetana e… respira, mente e corpo, qui e ora!

 

 

Photo by Manja Vitolic – Unsplesh