Perché ogni tanto sembriamo il coniglio bianco di Alice, sempre di corsa e con l’affanno? Sì, lo ammetto, anch’io ogni tanto sono in ritardo. Capita di avere un imprevisto o di fare male i conti e tardare di cinque minuti. Ma lo stesso vale anche per la mezz’ora? Io ho dei carissimi amici per i quali è normale arrivare mezz’ora dopo. Ormai ci si scherza su e spesso capita di dire un’ora sbagliata pur di non dover aspettare troppo. Lo so, non è una bella cosa, ma il punto è… perché siamo in ritardo? 

Perché gestiamo male il tempo.  

C’è poco da girarci intorno: gestire male il tempo ha i suoi svantaggi. Significa non aver modo di affrontare un imprevisto: se non calcolo bene i tempi e arrivo al negozio quando è chiuso, non potrò fare la mia commissione. Se sbaglio i tempi e arrivo tardi in stazione, perderò il treno. Pare scontato, vero? Sì perché il ritardo di solito non sia accumula su queste cose, quanto piuttosto su altre faccende.  

Già, perché si sa bene cosa significa perdere un aereo a biglietto già comprato, o non aver fatto la spesa a supermercato chiuso, ma se queste considerazioni sono vere, per un principio transitivo sembra che arrivare tardi ad un appuntamento non crei conseguenze.

Ma è davvero così? L’amico che ti attende a cena una mezz’ora non avrà davvero conseguenze sulla nostra serata? Non potrebbe invece voler dire che i ritardi di questo tipo sono sinonimo di non dare sufficientemente importanza al tempo degli altri e di non rispettare anche le loro esigenze?  

Che sia il treno o l’amico, impariamo a gestire al meglio il nostro tempo. Ma per farlo bisogna capire cosa non funziona. Anche qui la risposta è diretta:

Vanno considerati tutti i fattori.  

Se vuoi fare la pizza occorre acqua, farina, lievito, olio e sale. Ok, se dimentichi il sale sarà solo cattiva, ma senza lievito, proprio non funzionerà.  

Ed ecco che se non tengo conto che il mezzo che mi porta alla stazione ci mette sì 15 minuti, ma che se lo perdo ne aspetto altri 15 e quindi non sarò in stazione in tempo, equivale a dimenticare il lievito. Quindi sarà meglio arrivare 5 minuti prima alla fermata, quei cinque minuti sono di fatto il mio lievito. Se poi con me non avrò il libro da leggere in viaggio, pazienza, avrò la pizza senza sale e cioè un viaggio un po’ più noioso.  

Un’altra importante ragione che porta ad essere in ritardo è non avere una corretta percezione del tempo. Il famoso “un minuto ed esco” e poi sei in strada venti minuti dopo. Non basta quindi calcolare solo i tempi di movimento, cioè quelli per raggiungere il posto nel quale dobbiamo recarci, ma anche il tempo per concludere quello che stiamo facendo e per prepararci ad uscire. Se vogliamo uscire di casa alle 5, non potremmo pensare di farlo alle 4.55 se dobbiamo chiudere tutti i balconi, spegnere il pc e via dicendo.  

Calcoliamo quindi i nostri tempi di movimento, di preparazione e dulcis in fundo anche quelli esterni, che non dipendono da noi: se andiamo in macchina all’ora di punta ci metteremo sicuramente di più che alla mattina presto.  

Sono tutte piccole considerazioni, ma fai attenzione, sommale tutte e capirai il perché di tanto ritardo.  

Ecco, così facendo potrà solo capitare l’imprevisto, ma questo succede una tantum e solo in questo caso potrai avvalerti del tuo… quarto d’ora accademico!