Come sai amo andare in montagna, regalarmi delle giornate ammirando montagne, fiori e, se sono fortunata, qualche animaletto. Cammino da sempre e mi è sempre piaciuto ricordare le mie escursioni con qualche nota nel mio quaderno della montagna. Lo faccio da sempre, è un modo per fissare i miei ricordi e di tanto in tanto tornare a ripercorrerli. Quand’ero adolescente avevo preso l’abitudine di raccogliere anche un piccolo sasso, metterlo in un sacchettino e scrivere una nota sulla provenienza e la data della raccolta. Poi il tempo è passato e quest’abitudine si è persa tra una gita e l’altra.

Un po’ di giorni fa riordinando casa ho ritrovato questa raccolta di piccoli tesori, alla quale tenevo tanto e che ora un po’ aveva perso di significato. Cosa fare dunque? Intanto apprezzarne il lato positivo, mi ha ricordato tanti momenti piacevoli, tante belle camminate e le diverse persone che mi avevano accompagnato. D’altro canto questi sassi erano però un ricordo del passato, ed anche un po’ incompleto.. perché nel tempo l’abitudine si era persa. Non ultimo, c’era un problema con il maturato approccio della sostenibilità. Si sa, raccogliere sassi, fiori, sabbia, non è proprio una bella cosa. L’ambiente merita di essere osservato, studiato, goduto, ma deve essere lasciato così com’è. Quindi.. ringraziato il ricordo e tutti i miei sassetti.. li ho liberati nuovamente nel loro ambiente, sollevandomi da quest’abitudine che non era più mia.

Quest’episodio mi ha fatto riflettere su due cose importanti. La prima è che si cambia, quindi una collezione che poteva avere senso o un’abitudine dettata dal momento o dall’età può anche perdersi ed è giusto lasciarsi cambiare e sapersi rinnovare. La seconda.. beh, che forse bisogna prestare un po’ di attenzione a quelli che riteniamo importanti souvenir, il ricordo dell’esperienza, dell’escursione e della vacanza vale ben di più.